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 EGITTO - EGITTO - Le telenovela, il ramadan e la censura
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14 gennaio 2018 9:00
 
Le autorità egiziane stanno aumentando la loro controllo sulle soap opera televisive che vengono trasmesse massicciamente durante il Ramadan, il mese di digiuno islamico in cui i musulmani stanno a lungo a casa. Lo sottolinea il sito Al Monitor ricostruendo annunci e dichiarazioni venuti nelle ultime settimane e suggerendo che si tratta di parte di una strategia dell'amministrazione del presidente Abdel Fattah Al Sisi che punta ad aumentare ulteriormente la censura sui media. Il dibattito sui serial tv del Ramadan, mese sacro lunare che quest'anno cade tra maggio e giugno, è consueto e ruota sempre attorno alla questione se le storie dei telefilm siano in linea con valori, costumi e tradizioni egiziani e non danneggino l'immagine del paese all'estero. Lo scorso dicembre però il Supremo consiglio per l'amministrazione dei media ha istituito uno speciale comitato per monitorare i serial: una decisione che innescato critiche e preoccupazione in ambienti artistici e culturali egiziani, segnala Al Monitor. Nella sua prima riunione, il 3 gennaio, il comitato si è riunito con i capi delle tv satellitari e i partecipanti hanno concordato che non verranno trasmessi telefilm senza il permesso dal Direttorato generale per la censura delle opere artistiche. In passato il Direttorato si era lamentato che le tv trasmettevano programmi senza preoccuparsi di avere il suo permesso. Dal canto suo il segretario generale del Supremo consiglio per l'amministrazione dei media, Ahmed Salim, ha assicurato che non cercherà di censurare gli sceneggiatori ma collaborerà con le tv per evitare che vadano in onda i serial i quali violano i criteri del Comitato. "Puntiamo a fornire schermi puliti che preservino i costumi e le tradizioni delle case egiziane. Non vogliamo alcuna scena di violenza, uso di droga o altri cattivi esempi", ha avvertito Salim, sempre come riferisce il sito. Il Supremo consiglio era stato formato nell'aprile 2016 da un decreto presidenziale di Sisi ed ha il potere di multare o sospendere trasmissioni e chiudere temporaneamente emittenti che trasmettano materiale giudicato immorale o in violazione di standard professionali. L'anno scorso furono sospesi vari programmi e annunci pubblicitari, alcuni dei quali - scrive Al Monitor - "criticavano la politica dell'attuale regime, tra cui uno che attirava l'attenzione sulla difficoltà di trovare acqua pulita". Il critico d'arte e scrittore egiziano Tariq El Shennawi, contrario alla creazione del Comitato per monitorare i serial, ha sostenuto che l'attività dell'organismo sarebbe solo una copertura per avere un maggiore controllo sui media: "Col tempo si rivelerà l'obbiettivo segreto del Comitato, che è quello di imporre la censura", ha detto l'intellettuale come riporta al Monitor. (ANSA). 
 
 
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