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 ITALIA - ITALIA - Tossicodipendenti e carcere. Le proposte del Governo...
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Notizia 
11 maggio 2010 19:59
 
Bene la possibilita' che i tossicodipendenti scontino l'ultimo anno di detenzione in comunita', ma servirebbe 'un po' piu' di coraggio' e prevedere la sospensione del processo e la non applicazione della recidiva ai piccoli spacciatori: cosi' il sottosegretario Carlo Giovanardi commenta all'ANSA gli emendamenti governativi al ddl Alfano sulle carceri.
'Con l'emendamento introdotto oggi - spiega il titolare delle politiche antidroga - i tossicodipendenti possono, se lo vogliono, scontare l'ultimo anno di pena in una comunita' di recupero. Bastera' la certificazione di tossicodipendenza'.
Soddisfatto, quindi? 'Si', era una delle nostre richieste.
Certo - aggiunge poi - se si avesse piu' coraggio si potrebbe arrivare anche a introdurre la sospensione del processo per i tossicodipendenti piccoli spacciatori, una misura che per esempio avrebbe evitato al povero Stefano Cucchi di morire. E poi, l'altra nostra richiesta resta quella di non applicare la ex Cirielli, cioe' la recidiva, ai tossicodipendenti che si macchiano di reati di lieve entita' '. D'altro canto, conclude Giovanardi, 'se i piccoli spacciatori potessero essere recuperati in comunita' invece che in carcere, le recidive sarebbero sicuramente piu' basse'.
"Il disegno di legge Alfano sulla detenzione domiciliare per scontare l'ultimo anno di pena era una schifezza, ora dopo gli emendamenti è una provocazione": e' il duro commento di Franco Corleone, garante per i detenuti di Firenze e segretario dell'associazione Forum Droghe.
"La proposta di Alfano - dice Corleone - si è rivelata una mistificazione, resa evidente dalla protervia demagogica di Maroni. Anche l'opposizione non è innocente, distinta tra la latitanza, l'inconsistenza e il giustizialismo". "Come Cartello delle associazioni che si occupano del carcere e delle droghe abbiamo proposto al sottosegretario Giovanardi e al Parlamento una proposta seria e praticabile per far uscire subito dalle galere migliaia di tossicodipendenti ingiustamente detenuti e di rilanciare le misure alternative. Era un'occasione per trasformare la proposta Alfano in una riforma sotto il segno dell'umanità e della giustizia. La risposta è un nulla disarmante: assistiamo a una penosa farsa".
"Consigliamo a questo ceto politico scadente, per carità di patria, di lasciar perdere. Il tempo del dies irae si avvicina", conclude Corleone. 
 
 
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