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 EUROPA - EUROPA - UK. Dopo la Brexit l’export di cibo britannico verso l’Ue perde tre miliardi di sterline l’anno
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5 dicembre 2024 13:11
 
Le esportazioni di prodotti alimentari britannici verso l’Ue sarebbero diminuite dopo la Brexit di quasi 3 miliardi di sterline l’anno. Un report del Centre of Inclusive Trade Policy (Citp) ha rilevato che le esportazioni di prodotti alimentari e agricoli britannici verso l’Ue sono diminuite in media di oltre il 16% nei tre anni successivi all’uscita della Gran Bretagna dal mercato unico, rispetto ai tre anni precedenti. Il calo equivale a 2,8 miliardi di sterline in meno all’anno di esportazioni britanniche verso il blocco europeo.

Il rapporto afferma che, sebbene il calo sia coinciso con eventi quali le conseguenze della pandemia di Covid e l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte della Russia, i flussi commerciali tra il Regno Unito e l’Ue, in particolare l’esportazione di beni britannici, non hanno mostrato segni di ritorno ai livelli precedenti. I gruppi industriali hanno esortato Keir Starmer a portare avanti la promessa del manifesto laburista di garantire l’accordo Sps con l’Ue per rimuovere le barriere al commercio.

Il Regno Unito ha lasciato ufficialmente il mercato unico il 1° gennaio 2021 ed è stato considerato un ‘Paese terzo’. L’Europa ha immediatamente introdotto nuovi controlli alle frontiere per i prodotti agroalimentari provenienti dalla Gran Bretagna, tra cui certificati sanitari e controlli fisici al confine. Dopo tre anni di ritardi, a gennaio il governo britannico ha introdotto misure di reciprocità per le importazioni di prodotti vegetali e animali, mentre i controlli fisici sono stati introdotti ad aprile. La mossa era in gran parte volta a limitare l’importazione di malattie di piante e animali nel Regno Unito.
Tuttavia, secondo il rapporto del Ctip, molte organizzazioni del settore hanno riscontrato che la nuova certificazione e le misure normative associate per le importazioni e le esportazioni si sono rivelate un ‘ostacolo importante’ per la crescita e una fonte di costi aggiuntivi significativi. The Guardian ha riportato in agosto che gli esportatori di carne e prodotti lattiero-caseari hanno sborsato più di 205 milioni di sterline per i certificati sanitari di esportazione da quando il Regno Unito ha lasciato il mercato unico.

Nel proprio manifesto elettorale, il governo laburista ha promesso un più stretto allineamento con l’Ue, con un accordo veterinario che, a suo avviso, eviterebbe inutili controlli alle frontiere e ridurrebbe i costi del commercio. Ma a oggi non ci sono ancora stati progressi in questo senso e gli esperti hanno avvertito che i negoziati potrebbero richiedere anni per essere completati. Il paper ha anche rilevato che dopo la Brexit l’Ue e il Regno Unito hanno divergenza in una serie di settori, e che l’Ue ha introdotto standard più severi in aree quali i pesticidi, i farmaci veterinari e le regole di imballaggio, mentre il Regno Unito ha regole più severe sul benessere degli animali.

(Alimentando.info del 04/12/2024)


 
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