Il presidente filippino Ferdinand Marcos Jr ha fatto sapere che la decisione della Corte penale internazionale (CPI) di respingere l'offerta del governo di sospendere un'indagine in corso sulla sanguinosa guerra alla droga del suo predecessore "pone fine a tutto il nostro coinvolgimento con la CPI".

“A nostro avviso, non c'è altro che possiamo fare nel governo. E quindi a questo punto, essenzialmente ci stiamo liberando da qualsiasi contatto, da qualsiasi comunicazione con la Corte penale internazionale", ha detto in un'intervista martedì 28 marzo, a margine di un evento del Fondo Pag-IBIG a Pasay City.

In una decisione datata lunedì 27 marzo, la camera d'appello dell'ICC ha respinto l'offerta filippina, aprendo la strada al procuratore dell'ICC Karim Khan per continuare a indagare sulla violenta guerra alla droga dell'ex presidente Rodrigo Duterte, che ha causato la morte di almeno 6.252 persone nelle operazioni di polizia antidroga illegali a partire da maggio 2022. I gruppi per i diritti umani stimano che tra i 27.000 ei 30.000 filippini siano stati uccisi in nome della cosiddetta guerra alla droga di Duterte.

Marcos, che ha corso e vinto nel 2022, in parte con la promessa di essere un candidato per la continuità di Duterte, aveva fatto le stesse affermazioni del suo predecessore argomentando contro un'indagine della Corte penale internazionale. Marcos, la cui compagna e vicepresidente nel 2022 è la figlia di Duterte, ha affermato che l'indagine della Corte penale internazionale è un "attacco" alla sovranità del Paese.

(Rappler.com del 28/03/2023)

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