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Certificati Anagrafe. Verso lo sfascio?
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4 febbraio 2023 14:45
 
E’ noto il problema dei passaporti che le questure non riescono a consegnare in tempi civili. Dovunque, bene che vada, si riesce a prendere un appuntamento dopo 3 o 4 mesi. Il tema è all’ordine del giorno del ministero del Turismo, dopo che i danni del settore sono miliardari. Vedremo se troveranno una soluzione.
Meno noto, ma esistente, il problema carte d’identità elettroniche dove, in molte amministrazioni, fanno patire mesi per prendere appuntamenti e consegnarle.

E’ in corso non solo un attentato alla libertà di circolazione dei cittadini, ma anche al loro status di cittadini: fare un certificato agli uffici anagrafe è diventato altrettanto complicato.

I sistemi vigenti sono: online e in presenza. Diversi Comuni si sono organizzati per conto loro e, comunque, esiste il servizio di Anagrafe nazionale (Anpr). 

Però, a differenza di come è stato fino alla fine dell’anno scorso, è fruibile solo da chi chiede un certificato per se stesso o per i propri familiari: una circolare del ministero dell’Interno dello scorso 31 ottobre ne ha inibito (privacy) l’uso, per esempio, a edicole, tabaccherie (1), che svolgevano un notevole servizio di snellimento dei servizi anagrafici. 
Questo ha portato i servizi in presenza degli uffici anagrafe ad essere più indispensabili di prima. Ma questi servizi non sono all’altezza perché, tra onda lunga del covid e la diffusione del lavoro cosiddetto agile (smart working) molte amministrazioni non hanno personale per far fronte a questi aumenti di richieste agli sportelli.

La situazione è a “macchia di leopardo” anche perché alcuni Comuni non si sono adeguati alla circolare del ministero e aspettano di essere “richiamati all’ordine”, magari facendo valere anche loro presunte autonomie in materia.

Un “bordello” che, presumibilmente, realizzando la cosiddetta “autonomia differenziata” non si può escludere divenga anche peggiore: leggi “autonome” regionali in contrasto con quelle nazionali, dove i responsabili nazionali dovranno soccombere, desistere o impugnare provvedimenti di ogni tipo, con difficoltà di far fronte ad oneri di lavoro che renderanno tutto più complicato, rimandando o impedendo le soluzioni.

Sarebbe opportuno che, con urgenza, tutte le parti interessate si ritrovassero e decidessero una linea unica nazionale da - sempre con urgenza - far approvare da governo e parlamento. Se si va avanti a circolari, interpretazioni e “autonomie”, crediamo che avremo solo una crescita di utenti/vittime,


NOTA
1 -  dall’inizio dell’anno fino al 28 dicembre il comune di Milano, per esempio, ha rilasciato 43.183 certificati tramite app e 43.631 in edicola, 1.052 in cartolibreria, 4.504 in tabaccheria. Sono stati, invece, 355.178 i certificati richiesti dall’Ordine degli avvocati di Milano e 178.594 quelli provenienti dagli Ordini fuori Milano (convenzionati col Comune).


 
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