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Digitalizzazione PA. Far sì che prezzi e anziani non siano un problema
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Articolo di Redazione
3 giugno 2022 11:07
 
La digitalizzazione di molti servizi, privati e pubblici, è una buona cosa a due condizioni: il prezzo per l’utenza deve essere minore rispetto a quando non c’era, i servizi devono essere accessibili a tutti.
Ad oggi, però, non è così.

Prezzi
Un esempio: carta d’identità elettronica. In tutti i Comuni i prezzi richiesti all’utenza sono alti: tempi di consegna e costi materiali. Tra problemi di organizzazione dei singoli Comuni che non riescono ancora a far fronte alla nuova realtà di diversi impiegati a domicilio e costi inspiegabili visto il minor impegno in tutti i sensi rispetto al vecchio documento cartaceo, siamo a livelli assurdi.
Non si capisce perché ci debba essere un costo fisso (16,79 euro) oltre diritti fissi e di segreteria che di per sé dovrebbero assolvere ai costi. Oggi il prezzo del documento (di fatto obbligatorio) va oltre i 20 euro. I tempi di consegna dovrebbero essere stabiliti a livello nazionale, ché oggi è una giungla in cui ci vogliono anche mesi per ottenerlo.

Accessibilità
E’ ancora un problema perché la digitalizzazione della popolazione, soprattutto quella anziana, è in alto mare. Il governo fornisce le dovute informazioni, ma il metodo è ancora complicato e farraginoso, creando vittime decisamente inopportune, visto che è una delle più vaste fasce deboli della popolazione.
Ci arriva un “consiglio” dal Giappone, paese notoriamente attento alla propria popolazione anziana. Nell’ambito del “Digital Garden city”, programma per la diffusione del digitale, è di questi giorni la decisione di assumere 20mila nuovi dipendenti per supportare le persone anziane in materia, e garantire effettiva integrazione delle fasce più anziane della popolazione (1).
In Italia, non passa giorno in cui non esplodono problemi per la continuità lavorativa dei cosiddetti navigator, assunti a suo tempo per facilitare l’applicazione del reddito di cittadinanza. Il loro impiego in materia potrebbe non essere solo la voglia di non andare contro questo o quel sindacato, ma di dare un servizio utile che, oggi, è solo svolto estemporaneamente da strutture volontarie. Un investimento il cui ritorno sarebbe soddisfatto dai ritorni economici, umani e civici.


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