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L’irriverente di fronte all’appello del Sindaco di Firenze che cerca soldi a partire dalla Cina
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Articolo di Vincenzo Donvito
28 maggio 2020 15:04
 
Il Sindaco di Firenze, Dario Nardella, è disperato (come tutti) perché non ha più soldi. Ha investito tutto sul turismo del centro della città che amministra e oggi, al massimo, arriva qualche turista da Carrara. Su questo ha rilasciato una intervista al Corriere della Sera in cui riprende un suo articolato intervento pronunciato a Palazzo Vecchio.
Per chi non lo avesse ancora atto, le cronache locali e non solo danno ampio resoconto di questo appello che, a parte qualche giornale che ha titolato come se il nucleo dei suoi proponimenti fosse il portare la tramvia vicino al Duomo (1), è articolato, futuribile e, sostanzialmente si cosparge il capo di cenere per le politiche seguite fino al giorno prima della pandemia, tutte basate sul riempimento del centro e della città di turisti di ogni sorta e risma… coi fiorentini scappati a gambe levate lasciando questo centro a commercianti e guide turistiche.

Noi auguriamo al Sindaco tutto il bene possibile. Gli facciamo tanti auguri per i grandi viaggi che ha preannunciato in giro per il mondo a cercare soldi in questa sorta di riedizione dei pellegrinaggi che nel 1966 e successivi il Sindaco dell’epoca fece per altrettanta ricerca di denaro per far rinascere Firenze dopo l’alluvione… e con buoni risultati. Piccola nota non tanto a margine: Nardella, si ricordi che nel 1966 l’alluvione colpì sostanzialmente solo Firenze, mentre oggi è tutto il mondo ad essere colpito.

Ci preme però notare un aspetto della filosofia generale del futuro Sindaco pellegrino. Quello che lui stesso, sulla sua pagina web (1), mette in primo piano: “Partirò dalla Cina”.

Ci è venuto in mente quando l’Italia, il 24 maggio 1915 decise di entrare in guerra a fianco degli Alleati rappresentati principalmente da Francia, Regno Unito e Impero russo, contro la Triplice Alleanza (Germania, impero austro-ungarico e impero ottomano). L’Italia, fino al giorno prima era con la Triplice e, dopo un pellegrinaggio da una parte all’altra dello schieramento per chiedere chi offriva il meglio per i suoi interessi, si fece convincere dagli inglesi che gli conveniva stare con loro.

Puro e limpido spirito machiavellico che oggi ritroviamo nel Sindaco fiorentino che, sempre da pellegrino, ha deciso di andare a chiedere soldi… prima di tutto alla Cina. Che si sa che è generosa e tanto ricambiata dal nostro attuale governo e da tutti quei governi che, per esempio, in Africa accettano i loro soldi e le loro imprese in cambio di una presenza politico-economica anche del loro sistema.
Non è che i cinesi mancassero nel “distretto fiorentino”: tra Peretola (quartiere periferico fiorentino a maggioranza cinese) e Prato, c’è solo la difficoltà da capire se sono secondi o terzi rispetto ad altri Comuni dell’area metropolitana come Campi Bisenzio e Sesto fiorentino.
Ma i cinesi che il nostro Sindaco pellegrino sta cercando non sono quelli che sono andati via dalla loro patria, ma quelli che stanno lì e che lì sono ricchi (tipo Alibaba o Huawei, per esempio) e, lo sanno proprio tutti, non si diventa ricchi in un regime come quello cinese se non per volontà dei capi del partito comunista cinese (non sono mica gli Usa….). Un partito, sempre per esempio, che non è come quello democratico o repubblicano degli Usa, ma che è il primo al mondo a perorare la causa della pena di morte (2), ad uccidere e mettere in galera i dissidenti religiosi e politici e che, proprio in questi giorni, sta massacrando i giovani di Hong Kong guidati da Joshua Wong. Cioé: roba pesante. Anche per Dario Nardella, che non ha mai negato di essere in prima fila per i diritti umani e civili.

Eppure… “partirò dalla Cina” ha detto il Sindaco pellegrino, probabilmente memore di un metodo italico-machiavellico che, oltre ad appartenergli per investitura territoriale, gli appartiene in quanto italico.
Noi faremmo molta, ma proprio molta attenzione. I soldi non hanno odore e colore? Bah. Sicuramente lo hanno quelli cinesi.

NOTE
1 - senza lambirlo, ovviamente, altrimenti il Sindaco Nardella andrebbe contro le politiche del suo grande mentore Matteo Renzi che, quando era Sindaco gigliato, “scongiurò” che i binari vi arrivassero.
2 – quella pena di cui Sindaco fiorentino e Regione Toscana ci ricordano sempre essere stata abolita grossomodo per prima nel mondo dal granducato di Toscana
 
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