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Aduc – Osservatorio Firenze. Come Ataf guadagna ‘a furbetta’ sui rimborsi-Covid
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Comunicato di Vincenzo Donvito
7 ottobre 2020 8:36
 
  Fatta la legge trovato l’inganno? Non proprio l’inganno, nel nostro caso, ma l’opportunità (furbizia) di fare più soldi sulla pelle degli utenti.
Sembra questo il metodo utilizzato dall’azienda fiorentina dei trasporti pubblici, Ataf.
Approvate le norme nazionali, approvato un proprio regolamento, la nostra Ataf ha messo a disposizione una modulistica da compilare online e chiedere, a seconda dei propri desideri, un voucher di rimborso oppure un prolungamento dell’abbonamento in corso.
Vediamo perché siamo così categoricamente “tranchant” nei confronti di questa opportunità. Il nostro è un caso di prolungamento di un abbonamento annuale per studenti che scadeva il 30/09/2020.

I 30 giorni
Fatta la domanda il 28/09/2020, Ataf fa sapere che, come da legge, ha 30 giorni di tempo per far sapere se la stessa è accolta o meno. Ok, è la legge che dà 30 giorni di tempo, ma è bene ricordare che stiamo parlando, mediamente, di documenti informatizzati (carta Unica nel nostro caso), dove un click e un numero danno immediato riscontro sulla situazione del richiedente a monte e, grazie alla quale, è stato già concesso il servizio. Ma nonostante questo, per ottenere il beneficio vengono richiesti tutti i dati del genitore, dello studente e della scuola, corredati di copie dei documenti di identità e della stessa carta Unica *.

Il 6 ottobre Ataf comunica che la domanda è accolta e, come da regolamento fa sapere:
- il prolungamento avrà effetto a partire dal prossimo 1 novembre **;
- per usufruire del servizio occorrerà portarsi dietro: copia dell’autorizzazione (cartacea [facendo attenzione a non deteriorarla] o informatica [tipo telefonino]), carta Unica e documento di identità. 3 (tre) pezzi, portati da un minorenne (nel nostro caso) da mostrare ai controllori.

Come Ataf fa la furbetta per guadagnare su questi rimborsi
- Perché il prolungamento del servizio parte tra 24 giorni e non subito? (***) I 30 giorni di legge sono quelli entro cui concedere l’autorizzazione, non necessariamente quelli a partire dai quali il prolungamento del servizio ha effetto.
Semplice: in questo mesetto l’utente userà comunque il mezzo pubblico, ma potrà farlo solo a tariffa non agevolata, come è un abbonamento. Ecco come Ataf incassa più soldi: “necessità fa virtù” (soldi nel nostro caso), ma per loro non per l’utente.
- Visto che stiamo parlando di una carta Unica, che contiene tutti i dati informatizzati e memorizzati grazie ad un codice, non bastava attivare questo codice perché il servizio funzionasse da subito e l’utente utilizzasse solo questa carta e non si debba portare dietro 3 (tre) supporti?
- Questo utente che si porta dietro 3 supporti (tre: autorizzazione, carta Unica [che riporta impressa anche la foto dell’utilizzatore] e documento di identità)... visto che stiamo anche parlando di giovani studenti... vuoi che non dimentichi da qualche parte uno di questi supporti e, quindi, multa?

Ora, a parte la denuncia che facciamo su come Ataf fa la furbetta, ci domandiamo quale lezione stiamo dando (****) agli utenti? Utenti che nel nostro caso sono giovani che domani saranno, col loro voto e la loro partecipazione, parte dei meccanismi di decisione ed attuazione della pubblica amministrazione?

Qui un nostro precedente intervento

P.S.
Questo metodo è tipico delle compagnie di tlc ed energia: piccoli importi sottratti sui quali l’utente è refrattario ad impegnarsi per il recupero (o magari non se ne accorge), ché l’impegno costa più dell’eventuale rimborso. Piccoli per il singolo utente ma grandi nella quantità per chi sottrae.


NOTE
* burocrazia di routine. Burocrazia: parola di originaria identificazione di un meccanismo d’ufficio per dispensare un servizio ma che, col tempo, con l’abuso e la deformazione, quando la si pronuncia (e la si pratica) fa inorridire chiunque.
** quando è stata fatta la domanda (28 settembre), di default, la prima data possibile per la partenza del prolungamento era il 1 novembre.
*** tralasciamo il fatto che, a differenza di quanto dice la legge, pur avendo risposto entro 30 giorni, ci mettono 33 giorni per erogarlo.
**** mi ci metto anche io come cittadino nella responsabilità della pubblica amministrazione che concede il servizio pubblico a soggetti come questa nostra Ataf e che, molto probabilmente, non leggerà queste note e non farà nulla...
 
 
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