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Carte d’identità. L’inciviltà amministrativa
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Comunicato di Vincenzo Donvito
25 settembre 2021 10:15
 
 Da quando è scoppiato il covid e molti impiegati lavorano da casa, rinnovare la carta d’identità elettronica è diventata un’impresa tragica, dove non si coglie il limite tra inciviltà e incapacità. Il caso di Firenze è emblematico. Prenotando online si viene rimandati a fine gennaio 2022, se si fa per telefono ce la si cava con poco più di un mese, mentre a Palazzo Vecchio fanno sapere che usando una specifica app (Ufirst) in 15 giorni si ha l’appuntamento (1).

E’ bene ricordare che stiamo parlando della carta d’identità elettronica, quella che sembra una carta di credito e che entra bene nel portafoglio e che avrebbe dovuto semplificarci la vita dopo l’abolizione nel 2018 del documento cartaeo. Semplificazione che è sempre sinonimo di maggiori costi. Nel nostro caso 22 euro, che diventano 27 se è un duplicato per smarrimento e 17 se si è anziani (la cartacea costava meno di 10 euro). E, per onorare l’era delle app con cui il Comune consiglia di prenotare per non aspettare 4 mesi, nella maggior parte degli uffici (tutti con nomi che ricordano l’elettronica – pad - e la geometria – cubo) si paga solo in contanti… sì, abbiamo scritto bene, IN CONTANTI (2).
Semplificazione, evidentemente, che penalizza le persone (spesso anziane) che non hanno dimestichezza con le app e che, quindi, devono patire.

Tutto in regola con quanto avviene anche in altri settori della Pubblica Amministrazione. Per esempio, per pagare le multe che, semplificando con i sistemi PagoPa e CBILL, alla fine si paga molto più di quanto si pagava col bollettino, sia tramite banca online che in presenza (3).

Chissà se il ministro per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, ne è consapevole.

1 – Indagine del quotidiano La Nazione
2 - https://servizi.comune.fi.it/servizi/scheda-servizio/carta-di-identita-elettronica-cie
3 - https://www.aduc.it/comunicato/bollette+luce+enel+pagamento+automazione+che+ti_33222.php
 
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