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Coronavirus e multe mascherine obbligatorie. In Toscana sono state informate bene le forze dell’ordine? Appello ai Prefetti e ai Sindaci
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Comunicato di Vincenzo Donvito
22 aprile 2020 14:16
 
  Dallo scorso 20 aprile in Toscana è obbligatorio l’uso della mascherina per strada (in presenza di assembramenti in cui è possibile che non sia rispettato il distanziamento consigliato) nei luoghi chiusi aperti al pubblico.
Questo quanto prevede l’ordinanza.

Oggi le cronache riportano invece informazioni di persone multate anche per il solo fatto di non aver indossato la mascherina, pur essendo all’esterno e non in un gruppo di persone (1).
Fatto grave che fa seguito al multificio in atto (in tutta Italia) per la mobilità esterna, mobilità frutto di decreti nazionali, regionali e locali rispetto ai quali la possibilità di informazione da parte del cittadino è molto precaria. Interpretazione dei vari decreti molto discrezionale da parte delle forze dell’ordine, talvolta non-informate e arroganti (2).
Certo, siamo consapevoli che i Comuni sono affamati di proventi da multe per infrazioni al codice della strada che, in questo periodo, sono praticamente vicini allo zero…. Ma non crediamo sia questo il metodo civile per recuperare questi introiti previsti nei bilanci e i cui obiettivi molto difficilmente potranno essere rispettati.

E tutto questo, dopo il confinamento e alla vigilia della cosiddetta riapertura, dove il rapporto di fiducia con le istituzioni è fondamentale per far sì che le comunità funzionino, diventa una sorta di schiaffo che lo Stato e la pubblica amministrazione danno ai cittadini.

Per questo motivo invitiamo i Prefetti e i Sindaci a spiegare con molta solerzia e velocità a tutte le forze dell’ordine quali sono le disposizioni in vigore, nonché la necessaria precisione che, insieme al rigore, deve essere utilizzata per vigilanza, controlli e sanzionamenti.


1 – qui alcune di queste informazioni
2 – qui uno specifico nostro articolo
 
 
 
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