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Inquinamento urbano. Difendersi dal potere che crede di aver sempre ragione
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Editoriale di Vincenzo Donvito
31 marzo 2010 8:29
 
“Ormai e' di moda la questione ambientale: viene cavalcata da arruffapopolo di ogni tipo. Certo, non mi stupisce piu' nulla. In Toscana abbiamo una lunga tradizione storica di ingratitudine che si manifesta nel punire i grandi. Basti pensare all'esilio di Dante, all'Abiura di Galileo, alle accuse di eresia di Pico della Mirandola e al rogo di Savonarola. Del Lungo non e' paragonabile a questi mostri sacri ma e' certo un buon amministratore che ha sempre avuto a cuore, facendone la propria bandiera, l'ambiente”. Cosi' una parte dell'arringa difensiva di un avvocato difensore dell'ex assessore all'Ambiente del Comune di Firenze (Claudio Del Lungo, appunto). Il processo e' quello contro vari amministratori che a Firenze e in Toscana non avevano fatto abbastanza contro un inquinamento atmosferico che svariate volte aveva sforato i limiti imposti dall'Ue. Il nostro avvocato cosi' continua: “Non vi e' prova che un provvedimento diverso avrebbe portato a qualche risultato. Spero che il tribunale non voglia trattare il Del Lungo come i personaggi che ho evocato. Spero che non voglia condannarlo e bruciarlo sul rogo, immolando il suo lavoro serio ed efficace, il lavoro di una vita, al desiderio punitivo oggi tanto di moda del capro espiatorio” (1).
A parte la “colorata” arringa di chi sa che sta difendendo il potere e, dopo averlo incensato portandolo al rango della storia, pare convinto che la detenzione dello stesso esima dall'applicazione della legge (“Non vi e' prova che un provvedimento diverso avrebbe portato a qualche risultato”), stiamo parlando dell'aria che respiriamo. Non solo a Firenze. Ma in quasi tutte le citta' che non sono sul mare e, per il momento, si salvano solo quando arriva una forte folata di vento. Una situazione in cui tutto e' basato sulla navigazione a vista. Sempre a Firenze, per esempio, il Sindaco aveva imposto il fermo dei veicoli per domenica 28 marzo, ma quando qualcuno gli ha fatto presente che era giorno di elezioni regionali, il blocco e' stato revocato per non creare difficolta' a chi esercitava il diritto di voto. Sapete cosa e' successo? Complice il clima, a Firenze, domenica 28 si e' registrata una presenza di agenti inquinanti (Pm10) inferiori ad altre domeniche che in precedenza avevano visto il blocco del traffico. E' bene far notare che questi blocchi, inoltre, vengono attuati nel centro storico, in larga parte pedonalizzato e, per il restante, accessibile solo a chi e' munito di permesso; intorno al centro... l'inferno... ma il provvedimento e' stato preso, e se dovesse un domani esserci un qualche processo, argomenti per l'arringa del difensore dell'amministratore portato in causa ce ne sarebbero come quelli dell'avvocato di cui sopra.
Nella logica di “evitiamo che continuino a farci male”, abbiamo lanciato un'offensiva che, partendo dal caso Firenze/Toscana, possa utilizzare lo stesso per richiamare gli amministratori al loro dovere. Abbiamo cominciato con Padova, dove la situazione e' tragica: e' dei giorni scorsi il deposito in Procura della Repubblica di un esposto in materia. Esposto che puo' essere utilizzato come base per simili iniziative in altri Comuni e Regioni. Mettiamo i nostri consulenti a disposizione di chi rivendica il proprio diritto alla salute e a fruire della propria citta' senza ammalarsi. Siamo per questo -come dice l'avvocato di cui sopra- arruffapopoli? O plebe ignorante che porta al rogo personaggi al rango di Dante, Galileo, Pico della Mirandola e Savonarola? Stia tranquillo chi si sentira' di seguire le nostre indicazioni: gli avvocati di cui ci avvaliamo, nel caso ce ne fosse bisogno, argomentano in modo diverso le proprie arringhe, foss'anche perche' sono abituati non a difendere il potere nel proprio arrocco, ma le vittime di una partita di scacchi in cui questo potere e' convinto di avere sempre due Regine a propria disposizione.
Qui il testo dell'esposto

(1) il virgolettato e' tratto dalla cronaca fiorentina del quotidiano “La Nazione” del 30/03/2010

 
 
 
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