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 ITALIA - ITALIA - Zone rosse Firenze. I commenti alla sentenza del Tar
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Notizia 
5 giugno 2019 17:25
 
 Commenti e reazioni alla sentenza del Tar della Toscana che annulla l'ordinanza del prefetto di Firenze Laura Lega sulle cosiddette zone rosse.
I consiglieri comunali della sinistra fiorentina, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, sottolineano che "una denuncia non puo' essere considerata una condanna. Cosi' il Tar accoglie il ricorso dell'Aduc e regala al riconfermato sindaco di Firenze un'altra pesante bocciatura, dopo quella sul 'nuovo' aeroporto di Peretola".
Per l'Aduc "il Tar della Toscana ci ha dato ragione", prefetto e sindaco hanno usato "i propri poteri come fossero al di sopra e al di fuori della legge. Ovviamente con buone intenzioni, la sicurezza pubblica, ma, come un qualunque despota, hanno creduto che loro fossero la legge e non che quest'ultima fosse quella scritta", violando l'articolo 16 della Costituzione.
Il consigliere regionale della Lega Jacopo Alberti sottolinea che "e' un peccato che non si sia nemmeno aspettata la conclusione dei tre mesi di sperimentazione dell'ordinanza prefettizia. Poteva essere un provvedimento anche da replicare, ma ormai a Firenze governano i tribunali. A Bologna l'ordinanza e' in vigore dal 2017, ed e' stata anche estesa. Solo a Firenze poteva vincere l'illegalita'". Per Alberti, "in 10 giorni, i tribunali fiorentini sono riusciti a imporre il loro governo, contro il vero Governo, quello che sta a Roma. Prima con gli immigrati e il diritto alla registrazione all'anagrafe, contro il Decreto sicurezza. Poi il no all'aeroporto, contro il si' dato dai Ministeri, ora lo stop alle zone rosse del prefetto".
Il deputato fiorentino Gabriele Toccafondi spiega di aver "profondo rispetto per il lavoro del Tar, ma e' evidente che ci troviamo di fronte a un problema di gestione della citta', che chiede di fare luce completa su tutti i passaggi. Perche' o una citta' puo' essere governata o siamo condannati al caos".
Per il capogruppo di Si' Toscana a sinistra in Consiglio regionale Tommaso Fattori, "se un provvedimento amministrativo viene annullato dal Tar, quell'atto e' illegittimo. Chi amministra o governa bene non si vede annullare continuamente i propri atti dalla giustizia amministrativa, spero sia chiaro di chi sono le responsabilita': non certo del Tar". "Rispetto alle zone rosse, nessuno puo' dirsi sorpreso della sentenza del Tar su un provvedimento che rappresenta una mostruosita' in contrasto con il dettato costituzionale".

Annullando l'ordinanza del prefetto di Firenze Laura Lega sulle cosiddette 'zone rosse', "il Tar della Toscana ha detto che certi provvedimenti non si possono fare in questo modo, perche' ci devono essere presupposti di urgenza e di necessita', e perche' una persona denunciata non puo' essere considerata automaticamente pericolosa". Cosi' l'avvocato Cino Benelli che insieme ai colleghi Adriano Saldarelli e Fabio Clauser ha assistito Matteo Innocenti, attivista di Potere al popolo che ha ricorso contro l'ordinanza: era direttamente interessato dall'ordinanza perche' destinatario di una denuncia. Con le zone rosse la prefettura aveva previsto che in 17 aree della citta' fosse vietato stazionare "a soggetti che ne impediscano l'accessibilita' e la fruizione con comportamenti incompatibili con la vocazione e la destinazione" delle stesse aree, venendo ritenuto responsabile di tali condotte i denunciati in materia di stupefacenti, reati contro la persona, per danneggiamento di beni o commercio abusivo. "Le zone rosse non sono mai state inserite in un regolamento di polizia urbana a Firenze", ha aggiunto Benelli e questa e' "un'ordinanza straordinaria ai sensi delle leggi di pubblica sicurezza del 1931, che poteva essere applicata solo per casi di urgenza e necessita'. Nel testo dell'ordinanza stessa pero' si sottolinea che Firenze e' una citta' tutto sommato messa in sicurezza. Non si possono limitare liberta' personali per una presunzione di insicurezza". L'obiettivo, e' stato spiegato, era anche quello che l'ordinanza "non diventasse a regime". Il ricorrente si e' detto "contento di aver vinto, segno che esiste un minimo di dignita' in questa citta'. Come Pap siamo in totale disaccordo contro questa ordinanza": "Portava a una deriva autoritaria"
 
 
 
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