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Giornata mondiale del cane. Fatti e non parole
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Vita da cani di Vincenzo Donvito Maxia
26 agosto 2024 11:39
 
 
Si festeggia oggi 26 Agosto la giornata mondiale del cane, sì che tutti coloro che si sentono in colpa, con le parole che pronunceranno in questa giornata, si sentiranno sereni.

Molti amano i cani, ma una minoranza non esigua (127 al giorno) vengono comunque abbandonati. Il problema quindi esiste, anche se, per esempio, sono sempre meno i luoghi dove viene inibito l’accesso ai cani e, sui mezzi di trasporto, tutte le aziende sono più o meno attrezzate per accoglierli.
Leggeremo di tutto e di più oggi, ma c’è una cosa che dà particolarmente fastidio nelle dichiarazioni dei legislatori e di chi ci governa. Leggiamo di annunci per pene più severe, anche oltre il ritiro della patente previsto nella riforma del codice  della strada (quando e se sarà approvato), per chi maltratta o uccide gli animali, con aggravante per coloro che diffondono online immagini di violenze. 

Bene, tutto qui? E’ come, per esempio, crescendo i furti si pensi di aver risolto il problema aumentando le pene per i ladri. Sappiamo che non è così. Si pensi al femminicidio, su cui c’è attenzione mediatica, centri di denuncia e ascolto, riprovazione diffusa… ma non passa giorno che non ci sia una qualche maschio che uccida quella che lui reputa la propria femmina.
E’ la cultura che deve  cambiare, si dice, ma intanto le donne percepiscono stipendi più bassi degli uomini e ad esse viene interdetta la gestione del proprio corpo. E la cultura, ovviamente, non cambia.

E’ la stessa cosa per i cani, Serve quasi a nulla che gli umani che li maltrattano siano maggiormente sanzionati. Gli abbandoni e le violenze crescono.

Occorre che la società sia organizzata, anche in termini di strutture, perché i cani non siano una suppellettile, ma parte organica della vita, umana e naturale. Quanti sono i canili in grado di far fronte alla situazione, come trovano i fondi per garantire il servizio? Quali sono le norme edilizie che integrano, come avviene per esempio per le reti digitali, la fruibilità per gli animali domestici?

Occorre modificare la nostra società sì che i cani non siano qualcosa in più ma parte ordinaria del nostro quotidiano.

E’ questo un modo per creare la cultura del rispetto e dell’amore. Non dare opportunità alle menti umane labili di giustificarsi per azioni estreme, offrire sempre loro la possibilità di non violare le norme civili (e non basta, ovviamente, il deterrente della maggior pena) e favorirli perché possano, insieme anche a tanti altri che si dicono comunque amici dei cani, gustare la vita animale di cui anche gli umani fanno parte.


Aduc edita una rubrica web in materia: Vita da cani


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