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La truffa del catalogo. A volte ritornano
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Articolo di Sara Astorino
24 gennaio 2024 10:06
 

Prima della pandemia avevamo raccolto numerose segnalazioni di consumatori, non solo persone anziane.  che sottoscrivevano inconsapevolmente un contratto che li costringeva ad acquistare beni di diversa natura da un catalogo.
Una truffa che fu chiamata “truffa del catalogo”.
Finita  la pandemia nelle sue forme estreme, sembrava che questa truffa fosse scomparsa e soppiantata da altre, ed invece....
Sono cresciute nell’ultimo periodo le segnalazioni di chi è nuovamente caduto vittima del raggiro.

Cosa accade esattamente?
Sul pianerottolo della nostra abitazione oppure nel nostro androne o vicino casa troviamo una persona, in genere giovane, di modi cortesi e bell’aspetto. Questa persona si avvicina e con estrema gentilezza chiede la cortesia di poter lasciare un catalogo e chiede, altresì, di apporre una firma. Firma necessaria ad evitare di essere nuovamente disturbati oppure a dimostrare che ha svolto il proprio lavoro.
Per le più diverse ragioni in molti firmano il foglio presentato, senza ovviamente leggerlo.
Prendono il catalogo che spesso finisce nel cestino insieme al foglio appena sottoscritto.
Ebbene l’apposizione di quella firma non serve per il rilascio del catalogo ma con la stessa ci si obbliga a procedere all’acquisto di una determinata quantità di beni entro un determinato periodo oppure a raggiungere una determinata somma in un unico acquisto.
Successivamente, anche a distanza di un anno, il malcapitato viene ricontattato dalla stessa persona che ha chiesto di apporre la firma o da un diverso soggetto che, senza nessun modo gentile, impone ed intima di procedere all’acquisto dei beni contenuti nel catalogo.
Chi si oppone e contesta subisce l’ulteriore “minaccia”: “ Se non compri, visto che ha firmato il contratto, ti porteremo in giudizio” oppure “Ti scriverà il nostro avvocato, hai firmato un contratto”.
Ormai convinti di non avere via d’uscita i poveri malcapitati spendono cifre consistenti per l’acquisto di beni inutili, di cui non hanno bisogno e che non valgono assolutamente la somma versata.

Come tutelarsi?
Sarebbe opportuno smettere di firmare senza leggere ma sappiamo che le vecchie abitudini sono dure a morire.
Il consiglio da seguire per evitare problemi e liberarsi immediatamente del problema è quello di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla stipula.
Siamo, infatti, dinanzi ad un’ipotesi di contratto concluso fuori dai locali commerciali ed in questi casi il consumatore ha diritto a cambiare la propria opinione esercitando il diritto di recesso.
Se i 14 giorni sono passati, si può ancora essere tutelati.
Nei fogli che vengono consegnati, molto probabilmente, manca l’informazione relativa all’esercizio del diritto di recesso oppure manca il formulario da compilare o ancora non è indicato l’indirizzo a cui inoltrare la propria richiesta di recesso.
In tutti questi casi, secondo la normativa vigente, il diritto di recesso può essere esercitato entro un anno.

E’ comunque opportuno denunciare l’accaduto all’Autorità Giudiziaria così da scoraggiare i truffatori da ulteriori condotte moleste.

Nel caso il diritto di recesso non potesse più essere utilizzato, denuncia alla mano, si può contestare la legittimità dello stesso mancando la specifica volontà della parte contraente.

Nel caso, Aduc fornisce un servizio di consulenza ed assistenza

Qui il video sul canale YouTube di Aduc


 
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