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Vendite al dettaglio. L’Italia che stenta e i governanti inermi
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7 settembre 2023 12:23
 
 
Con una problematica (1) tempistica, l’Istat ci fa sapere che le vendite al dettaglio a luglio sono cresciute dello 0,4% in valore e calate dello 0,2% in volume. 

I dati sono simili ai precedenti: i consumatori comprano meno e spendono di più. E come potrebbe essere altrimenti, visto che i prezzi salgono e le retribuzioni, a parte alcune libere professioni e mestieri, sono sempre al palo, confermando la posizione di fanalino di coda degli stipendi degli italiani in sede comunitaria.

Si poteva pensare che le percentuali fossero anche più critiche rispetto ai risicati “zero virgola”, ma ricordiamoci che luglio è uno di quei mesi in cui si spende di più per le vacanze.

Sostanzialmente, quindi, l’Italia regge ma…. ed è qui il problema, non migliora. Cioè: non recupera rispetto ai mesi bui del passato. La Banca centrale europea (Bce) ci ha indicato come fare per far calare l’inflazione: risparmiare di più e spendere meno… ma non conosciamo un provvedimento di governo e Parlamento che vada in questa direzione. Anzi. Siamo sommersi - essenzialmente propaganda - da inviti a spendere, mescolati a brontolii contro la Bce. Ma i consumatori sono molto più avanti di chi li governa, ché se spendono di più, come indica l’Istat, lo fanno nei discount e nei negozi di grandi superfici, a svantaggio di quelli piccoli che - ma guarda un po’ - dovrebbero essere quelli che meglio qualificano la qualità italiana. E questo alla faccia del ministro dell’Agricoltura che ritiene gli obesi più diffusi tra i ricchi… mentre è vero il contrario, visto che i ricchi mangiano meglio dei cosiddetti poveri che, per l’appunto, comprano dove la qualità lascia più a desiderare.


1 - Caliamo un velo pietoso sul fatto che bisogna attendere più di un mese per conoscere questi dati e quindi possono essere utilizzati solo per discorsi e studi, non certo per politiche che, magari, dovrebbero essere urgenti.

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