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 TUNISIA - TUNISIA - Censura Internet. Aumenta alla vigilia delle elezioni comunali. Proteste
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Notizia 
8 maggio 2010 10:54
 
Alla vigilia delle elezioni comunali del 9 maggio, il ministro della Comunicazioni, Mohamed Naceur Ammar, ha fatto scattare con piu' solerzia le proprie cesoie per tagliare i siti Internet non graditi. Anche se il tagliatore ufficiale e' un personaggio senza volto dell'Agence Tunisienne d'Internet (Ati), il primo fornitore di accesso alla Rete, anche incaricato di promuovere Internet sotto la tutela del ministero delle Comunicazioni.
I tagli sono cominciati con un certo anticipo. L'Agenzia Ati viene anche chiamata "Ammar 404". con riferimento alla frase "error 404 not found" che compare sulle pagine dei siti che non ci sono piu'. La serie nera degli "error 404" ha cominciato a fine aprile, qualche giorno prima della liberazione del giornalista Taoufik Ben Brik, quando YouTube e Dailymotion erano gia' bloccati in Tunisia da piu' di due anni. Blip.tv, Metacafe e Vidoemo sono stati bannati durante la stessa settimana. Poi e' stata la volta di Wat.tv, quindi il sito di scambio di foto Flicker e numerosi siti francesi di informazione come ReadWriteWeb, le Nouvel Observateur, Rue89, 20 minutes... Per il quotidiano Le Monde, invece, la censura si e' abbattuta solo su quegli articoli in cui si parlava della liberta' d'espressione in Tunisia.
Ecco che una protesta pacifica ha cominciato a prender corpo con il nome in codice di "Saveb Sala7" e lo sloga "Free404", entrambi via Twitter (#SayebSala7 e #free404) per far circolare le informazioni. Il video realizzato per diffondere il messaggio e' subito sparito da Vimeo, ma e' riapparso qualche ora dopo su Facebook dove la pagina "ufficiale" del movimento conta gia' 13.000 iscritti.
Il principio ispiratore e' quello de sostegno agli iraniani nel 2009 su Twitter, con l'uso massiccio di un avatar di colore verde. Per partecipare a "Saveb Sala7" gli internauti diffondono una propria foto con un messaggio indirizzato al ministro Ammar: </censure>, un gioco di parole informatiche per auspicare con un simbolo la fine della censura.
 
 
 
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