GIORNATA MONDIALE DELL'AIDS: MA SIAMO SICURI DEI DATI?

Roma, 1.12.2001. La giornata mondiale dell'Aids ci offre lo spunto per alcune considerazioni sulla diffusione della malattia. In particolare siamo sicuri dei dati che ci vengono forniti relativamente all'Aids in Africa?? La diagnosi che viene effettuata su persone affette da Aids e' prevalentemente sintomatica: febbre prolungata, perdita di peso del 10% e diarrea (1). La sintomatologia descritta -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- e' la stessa che puo' essere provocata da malaria, tubercolosi, dissenteria, schistosomiasi e tripanosomiasi o dall'insieme di una o piu' di queste malattie. Difficile distinguere un quadro clinico dall'altro. La presenza di particolari malattie puo' inoltre indurre una reazione positiva al test Hiv; infatti uno studio condotto in Africa centrale, riporta che i batteri che causano la tubercolosi e la lebbre nei soggetti esaminati erano cosi' numerosi che il 70% dei test, risultati positivi al virus HIV, non erano veri (1).
Aggiungiamo altre considerazioni. La mortalita' in Africa nel 1988 era del 17.5 per mille, nel 1995 era scesa al 15.3 per mille e nel 1997 al 14 per mille (3). Nel solo 1997 in Africa ci sarebbero stati 2 milioni di morti per Aids (4), il che significa che la percentuale di mortalita' dovrebbe salire al 22 per mille invece di scendere al 14 per mille. I dati ovviamente vanno presi con le molle, considerato che in Africa non sappiamo quanti Stati possiedano statistiche demografiche attendibili.
Allora l'Aids e' la piu' grave minaccia alla vita in Africa? Forse. Certo e' che sulla questione si muovono circa 750 organizzazioni umanitarie, con i relativi stanziamenti. Infine se la Chiesa cattolica, oltre agli appelli di solidarieta', consentisse l'uso dei profilattici nel terzo mondo, probabilmente avremo una minore diffusione.
(1) Mc Cormick JB, Level 4: Virus Hunters of CDC (Atlanta: Turner Publishings, 1996).
(2) Kashala O, J. Inf. Deseases, febb.1994.
(3) Annuario Demografico, ONU.
(4) "Sei miliardi", ONU.