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Comunicato 
1 agosto 2001 0:00
 
AGOSTO 2001



POLITICA ONU DROGHE ILLEGALI
LE ILLUSIONI DEL PROFESSOR PINO ARLACCHI, RESPONSABILE DELLE MORTI PER DROGA E DELLA CONTINUITA' DELL'ILLEGALITA'?

Firenze, 1 Agosto 2001. Il professor Pino Arlacchi, vicepresidente dell'Onu e responsabile per la politica delle droghe di questo organismo, e' in questi giorni molto dinamico, perche' sta cercando di rispondere alle varie critiche, giunte da piu' parti, sul modo e sulla sostanza del suo operato per cercare di -come spesso lui stesso dice- debellare produzione e consumo di droghe.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Comprendiamo le preoccupazioni personali del professor Arlacchi, ma siccome e' in gioco la vita e la morte di molte persone, nonche' la politica dell'ordine pubblico ed economica di varie nazioni e citta', il suo desiderio personale di non sfigurare, ci pare abbastanza marginale, mentre ci interessano molto di piu' i risvolti delle sue scelte. Ovviamente non abbiamo elementi per giudicare se il professor Arlacchi abbia diretto in modo parsimonioso il suo ufficio: ci sono fior fiore di dossier e richieste di intervento anche del presidente della Commissione Europea, ed a loro lasciamo giudicare e decidere.
Per quanto ci riguarda, invece, siamo molto preoccupati dello sbandieramento che il professor Aralcchi fa dei risultati della sua politica, cosi' come oggi in un intervista al settimanale "Famiglia cristiana", dove in una difesa d'ufficio di se stesso, conclude che "tra la fine di quest'anno e i primi mesi del 2002 l'eroina disponibile in Europa sara' sempre piu' scarsa, la purezza della droga crollera', i prezzi andranno alle stelle", questo grazie -dice sempre Arlacchi- agli accordi con l'Afghanistan, dove la coltivazione del papavero e' stata debellata per il 90%.
Un'affermazione che, fatta dal professor Arlacchi, per la carica che ricopre, e' molto grave, che' fa a cazzotti col senso comune, quello civico e quello giuridico.
L'unico risultato che questa politica sortira', sara' quello si' di far aumentare il prezzo dell'eroina sul mercato europeo, ma non per questo di scoraggiarne il consumo, col risultato che chi ne fa uso e ne sente il bisogno non fara' altro che spendere piu' soldi e, soprattutto, non avendoli, aumentera' il suo tasso delinquenziale per procacciarsi il denaro necessario all'acquisto. Non solo, ma siccome la domanda continuera' ad esserci pur con i prezzi alti, essendo una produzione e un mercato molto remunerativo, nuove o vecchie organizzazioni criminali troveranno altri luoghi di produzione che non l'Afghanistan (ammesso che i ministri talebani di questo Paese, nel frattempo, come hanno gia' fatto in passato, non si facciano convincere a ricoltivare massivamente il papavero grazie a ulteriori offerte di denaro), e invaderanno il mercato come prima e piu' di prima, facendo ritornare i prezzi a livelli piu' accettabili … Pino Arlacchi, volente o nolente.
Questi sono i risultati di cui tanto si fregia il nostro? Purtroppo si', perche' sembra che cio' che a lui interessi non e' tanto risolvere il problema, ma dire che nel suo interregno sia stato conseguito un risultato: che poi sia tale solo apparentemente, sembra che questo poco importa, perche' i responsabili Onu anti-droga vanno e vengono, e l'importante e' che quando vanno cerchino di uscire a testa alta, mentre i problemi rimangono per il suo successore, che, se non cambiera' tipo di approccio, non potra' che fare altrimenti.
Nel frattempo la malavita' continuera' a prosperare, eserciti di Stati nello Stato come le Farc in Colombia (riconosciute e incensate da Luciano Violante quand'era presidente della Camera dei Deputati) continueranno a finanziarsi coi traffici legati alle droghe illegali, i tossicodipendenti continueranno a non essere trattati come malati bisognosi della sostanza di cui sono dipendenti, i fondi pubblici continueranno ad essere investiti in campagne disincentivanti il consumo che sembrano fatte per degli zombie e non i ragazzi delle nostre citta'.
A cosa serve tutto questo? Alla pensione d'oro del professor Arlacchi? Noi sappiamo solo che non serve a scoraggiare produzione illegale e mercati altrettanto illegali. Sara' il caso di ripensare tutta la politica in materia, cominciando a mandare a casa gli Arlacchi del momento?
 
 
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