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CONDONO FISCALE
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Comunicato 
6 dicembre 2001 0:00
 


CI RISIAMO: IL PERDONO INVECE DEL DIRITTO!

Firenze, 6 Dicembre 2001.Il maxi-emendamento all’articolo 3 della Finanziaria, prevede anche un condono per il contenzioso fiscale pendente alla data del 30 novembre dinanzi alle commissioni tributarie di ogni grado e giudizio. Si va da una cifra forfetaria per i contenziosi fino a 3 milioni, al 25% del volume del contenzioso da tre a 50 milioni, fino al 40% per gli importi superiori.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
Ci rendiamo conto che l’obiettivo e’ quello di incassare, tra il 2002 e il 2004, per 640 miliardi di lire. Ma al fine nobile non ci sembra corrisponda altrettanto nobile ed educativo sistema. Perche’ alla fine, cio’ che resta e‘ uno Stato che perdona il suo amministrato che ha presumibilmente violato la legge: il calcolo che ognuno si fara’, pur convinto di avere ragione, specialmente nei contenziosi fino a 3 milioni di lire, e’ che gli converra’ pagare, perche’ le spese per farsi riconoscere la ragione saranno decisamente superiori all’importo contestato che potrebbe non farsi estorcere dal Fisco. Non solo, ma l’invito alla correttezza fiscale rimarra’ sempre una cosa vaga, perche’ se prima o poi arriva sempre un condono, chi glielo fa fare al presunto evasore medio di stare in regola?
La logica dell’azzeramento delle situazioni, per ripartire tutti felici e contenti, puo’ andare bene per una volta, ma quando e’ abitudine, si ottengono solo risultati contrari a quelli desiderati.
Ci saremmo aspettati provvedimenti di sburocratizzazione e velocizzazione dei sistemi per le risoluzioni del contenzioso, levando, per esempio, un po’ di potere alle amministrazioni locali che, della vessazione e arroganza fiscale, se ne fanno ragion di vita quotidiana (le cartelle pazze locali sui piu’ svariati balzelli, fanno invidia a quelle nazionali). Un sistema che avrebbe potuto dar fiducia all’amministrato medio che lo Stato non e’ altro rispetto a se stessi, ma qualcosa che potrebbe aiutarti a vivere meglio. Invece no! Il messaggio che percepiamo e’ "fatti furbo, resta furbo, organizza la furbizia". Ne’ piu’, ne’ meno di quanto avevano fatto i governi precedenti, con un’amministrazione fiscale che perdonava da una parte per richiedere cose assurde dall’altra, partendo sempre dal presupposto che lui Stato ha ragione, perche’ tu amministrato lo vuoi sempre fregare. Una logica e un metodo che difficilmente potranno essere modificati con l’avvento di nuovi condoni.
 
 
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