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EURO FALSI: A RIMETTERCI E' IL CONSUMATORE
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Comunicato 
7 marzo 2002 0:00
 



Roma, 7 Marzo 2002. Portare inconsapevolmente in banca o alla posta euro falsi e' fonte di guai per il consumatore. E' stato recentemente pubblicato il provvedimento della Banca d'Italia con il quale si impartiscono disposizioni per il ritiro di banconote sospette di falsita'. Chi va in banca, all'ufficio postale, al cambiavalute, ecc., e consegna banconote che l'addetto ritiene false, se le vedra' ritirare e si vedra' chiedere le generalità. Il consumatore a questo punto ha due scelte:
a) dichiarare la propria identita'. In questo caso se le banconote risulteranno false andra' incontro ai rigori del codice penale (1), in caso contrario verranno restituite;
b) dichiarare una identita' falsa, perche' non e' obbligatorio esibire un documento. In questo caso se le banconote risulteranno false non si potra' perseguire alcuno ma se fossero vere il cittadino non potra' riavere quanto sequestrato.
E' ovvio che i falsari opteranno per la seconda soluzione ma l'ignaro consumatore probabilmente fornira' i propri dati, con il rischio di finire in galera.
Insomma -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- a rimetterci sara' l'innocente cittadino che non e' ancora in grado di riconoscere gli euro falsi da quelli veri. Nulla di nuovo!
(1) Art.457 Codice Penale: "Chiunque spende e mette altrimenti in circolazione monete contraffate o alterate da lui ricevute in buona fede e' punito con la reclusione fino a sei mesi o con la multa fino a 1032 euro"
 
 
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