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EUROCONVERTITORE
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Comunicato 
4 dicembre 2001 0:00
 


NO ALLA MORTIFICAZIONE E AL DANNO PER LE AZIENDE ITALIANE ED EUROPEE.
NO AI REGALI DELLO ZIO. SI’ ALLE AGEVOLAZIONI FISCALI.
LETTERA APERTA DELL’ADUC AL PRESIDENTE SILVIO BERLUSCONI

Firenze, 4 Dicembre 2001. Il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito, ha scritto la seguente lettera aperta al Presidente del Consiglio dei ministri, Silvio Berlusconi:

Gentile Presidente,
Forse e’ ancora in tempo per bloccare l’operazione euroconvertitore, che sta per trasformarsi in un boomerang in cui, a rimetterci, oltre alla credibilita’ dell’economia e delle istituzioni, saremo tutti noi italiani.
La goccia che ha fatto emergere in modo cosi’ manifesto il nostro scetticismo e’ stata quella di apprendere che queste macchinette verranno comprate in Estremo Oriente, dove abbondano produttori di calcolatori elettronici a basso costo. Perche’ dobbiamo dare i nostri soldi a Taiwan quanto alla Malaysia, e non alle aziende italiane o della Ue? Perche’ in quei Paesi i calcolatori costano meno e li fanno piu’ velocemente? Una buona motivazione per un’operazione commerciale, che pero’ non ci sembra quella che lei sta mettendo in atto: lei si rivolge agli italiani per aiutarli ad essere meglio in quanto tali e in quanto europei, e se per farlo usufruisce dell’opera di aziende ben oltre il nostro assetto economico, e’ come se ci dicesse che noi italiani e noi europei non siamo capaci. Quando ha pensato a questa "operazione euroconvertitore" avrebbe dovuto tenere in conto anche questo aspetto non secondario. Non farlo, ci sembra improprio.
Legato a questo, c’e’ il fatto che, con questo regalo, in un sol colpo lei ha dato una mazzata all’economia di nicchia del settore. Ma chi pensera’ piu’ ad un euroconvertitore come regalo di Natale, per quanto piu’ sofisticato e raffinato avrebbe potuto essere rispetto a quello che lei regalera’? E cosa faranno quelle aziende che hanno logicamente –visto il Natale alle porte- gia’ investito in campagne promozionali per questo loro prodotto? Per meglio spiegarci, se l’immagina cosa sarebbe successo se avesse deciso di regalare a tutte le famiglie un panettone, sicuramente in armonia con il periodo cosi’ come l’euroconvertitore? Un cataclisma, immaginiamo, anche perche’ le aziende dolciarie hanno un peso maggiore di quelle elettroniche. E se l’immagina se, per consegnare questi panettoni entro il 24 dicembre, avesse deciso di comprarli a Taiwan? Il nostro e’ un ragionamento estremo, ma serve –speriamo- a rendere bene il concetto di cio’ che vogliamo comunicarle.
Infine, non capiamo perche’ Lei –cioe’ il Governo e lo Stato- ci debba fare un regalo (tra l’altro con i nostri soldi), scegliendo Lei, per l’appunto, cosa regalarci e non facendolo scegliere a ognuno di noi. Ci sembra un atto che puo’ andare bene per un padre o uno zio verso il proprio congiunto, ma non quello di un capo di Governo verso i suoi amministrati. Se proprio ci voleva regalare qualcosa, viste le difficolta’ che ognuno dovra’ affrontare per l’avvio dell’euro, avremmo gradito di piu’ uno specifico sconto fiscale, anche micro (del valore di un euroconvertitore comprato a Taiwan, per esempio), ma lasciandoci decidere cosa fare dei nostri soldi (perche’ di questo si tratta).
La ringraziamo dell’attenzione e ci auguriamo di essere ascoltati, non come sudditi o nipoti, ma come coloro grazie ai quali l’economia di mercato e lo Stato hanno ragion d’essere.
 
 
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