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FINANZIARSI CON LE FINANZIARIE. CONSIGLI
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Comunicato 
14 marzo 2002 0:00
 



Roma, 14 Marzo 2002. Quando il consumatore non e' in grado di sborsare una cifra, per l'acquisto di un bene o servizio, spesso ricorre alle societa' finanziarie che anticipano l'intera somma di denaro al venditore e riscuotono le relative rate dal consumatore. La tabella dei tassi usurari non e' particolarmente benevola perche' puo' prevedere il doppio di quella praticata dalle banche. I contratti che il consumatore dovra' sottoscrivere sono due: uno con il venditore e l'altro con la finanziaria. E qui iniziano i guai -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- perche' ci si puo' trovare nella duplice veste di chi subisce beffa e danno. Che cosa succede se il venditore di un bene o servizio fallisce o scompare? Che il consumatore non godra' di quel bene o servizio ma dovra' continuare a pagare alla finanziaria quanto acquistato ma non posseduto! Per legge infatti la societa' finanziaria e' resa simile al "terzo in buona fede", per cui non e' responsabile del fallimento o della scomparsa del venditore. Se il consumatore non intendesse piu' pagare le rate dovute, subira' il pignoramento dei propri beni oltre ad essere iscritto nell'elenco dei "non solventi", con il rifiuto di qualsiasi futuro prestito. Insomma nulla di nuovo; chi rimane con il cerino acceso in mano e' sempre il solito noto: il consumatore.
 
 
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