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G8 E FONDO PER AIDS: NON SI INIZIA BENE
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Comunicato 
23 luglio 2001 0:00
 



Roma, 23 Luglio 2001. Varato dal G8 un Fondo per la lotta all'Aids, alla malaria e alla tubercolosi (non solo per l'Aids, dunque): 1.2 miliardi di dollari. La notizia di per se' positiva -dichiara Primo Mastrantoni, segretario dell'Aduc- lascia spazio a qualche considerazione. Abbiamo gia' scritto sulla "epidemia" di Aids in Africa (vedi comunicato stampa del 20.7.01 sul nostro portale): i dati epidemiologici sono del tutto opinabili perche' la diagnosi di Aids, per la maggior parte basata sulla sintomatologia, e' sovrapponibile a quella di altre malattie, quali la malaria, la tubercolosi e la dissenteria. Occorre quindi capire bene quale sia il quadro epidemiologico dell'Aids in Africa, per non ritrovarci fra qualche anno con pochi risultati e molti soldi spesi inutilmente. L'altra considerazione riguarda la costituzione di una "task force" di intervento, costituita dai Paesi donatori, da quelli beneficiari e dalle organizzazioni specializzate. Che ci sia un confronto fra tutti, per acquisire informazioni ed esperienze, ci sembra cosa saggia ma che la struttura operativa sia tripartisan (in Italia parleremmo di consociazione) e' un fatto che non ci convince: ogni Paese beneficiario e ogni organizzazione tenderebbero a "tirare la coperta" dalla propria parte, il risultato sarebbe la polverizzazione degli aiuti.
L'esperienza, anche italiana, di interventi sbagliati e non mirati dovrebbe insegnare. Dovrebbe, appunto.
 
 
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