Roma, 18 luglio 2001. Improvvisamente nella notte la nave, che doveva ospitare il G8, mollo' gli ormeggi e salpo', le grate che bloccavano la zona rossa furono rimosse, le autoblindate scomparvero, le forze dell'ordine partirono, i vigili, tornarono a dirigere il traffico e a fare multe, porto, aeroporto e stazioni ferroviarie furono riaperti. Tutto torno' come prima. "I grandi del G8" sbarcarono con gli elicotteri sulla grande nave, fecero la loro riunione e anche una settimana di crociera. "Il popolo di Seattle" si riuni' e manifesto' pacificamente in tutta la citta'.
Probabilmente questo e' il desiderio di molti italiani ed in particolare dei genovesi, vessati dalle misure di sicurezza messe in atto nella propria citta'.
Certamente i fastidi delle riunioni del G7,G8,G9...,ecc, possono essere evitati con conferenze telematiche e incontri bilaterali, ma rimane il problema, quello che appunto viene definito della globalizzazione. Noi vorremmo che alla globalizzazione dei mercati corrispondesse quella delle regole e dei diritti, cosi' come vorremmo che si discutesse del protezionismo dei mercati dei Paesi del primo mondo e dei problemi sanitari di quelli del terzo, senza barriere ideologiche o religiose.
Siamo dubbiosi.