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INCIDENTI STRADALI:
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Comunicato 
31 luglio 2001 0:00
 

STRAGE , DEMAGOGIA E AUTOVELOX
ABOLIAMO I LIMITI DI VELOCITA' NELLE AUTOSTRADE, MA RISTRUTTURIAMO TUTTO LA RETE STRADALE, ALTRIMENTI ALL'ATTUALE DEMAGOGIA SE NE SOSTUIRA' SOLO UNA NUOVA: ABBIAMO INVECE SOLO BISOGNO DELLA RAZIONALITA' DELLA SICUREZZA.

Firenze, 31 Luglio 2001. Puntuale e' arrivato il numero delle vittime in aumento: da 60 siamo passati a 72. Il conteggio macabro, probabilmente, subira' una flessione nel prossimo week-end, perche' le automobili in movimento saranno meno del passato week-end, e la proporzionalita' tra numeri di mobilita' e incidenti, pare sia proprio una realta'.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Il problema esiste e sembra che tragicamente tutti siano qua a registrarlo, cosi' come tragicamente noi leviamo la nostra voce di allarme, ma niente viene fatto per modificarlo. Qualcuno ha visto nuove e urgenti campagne di prevenzione, visto che le precedenti hanno sortito i risultati che stiamo subendo? Assolutamente no. Sembra solo che si aspetti che gli italiani si stanchino di morire sulle strade e quindi registrare numeri inferiori.
Un dato interessante, invece, e' quello che manda decisamente a casa schiere di demagoghi che vedono nei limiti di velocita' in autostrada la panacea di tutti i mali: solo 3 morti su 72 sono stati registrati in autostrada. Inoltre, per le altre strade, visto che i limiti di velocita' ci sono e visto, soprattutto, che ogni Comune che ha problemi di bilancio (tutti!) e' attrezzato con una batteria di autovelox per farli rispettare, dovrebbero dare i loro effetti … ma non e' cosi', ma il suo perfetto contrario.
Lo ribadiamo: i limiti di velocita' in autostrada non servono (qualcuno e' al corrente di stragi in Germania, dove questi limiti non ci sono?) se non a frustrare auto che sono programmate per velocita' superiori (anche qui: tutte!). E soprattutto non servono perche' le autorita' preposte non sono in grado di farli rispettare, se non con quei veri e propri agguati che sono gli appostamenti con gli autovelox. Non solo, ma visto che l'introduzione e l'uso di massa di queste macchinette e' un fatto di questi ultimi anni, forse sono diminuiti gli incidenti e forse sono diminuiti i morti, soprattutto li' dove sono per eccellenza piazzate queste macchinette, strade statali e provinciali, nonche' urbane? Alcun risultato e' stato raggiunto per suffragare l'utilita' di questi attrezzi, anzi e' vero proprio il contrario.
Quindi c'e' qualcosa che non torna. Non tanto il limite dei 130 o gli autovelox, ma tutta l'infrastruttura stradale fatiscente su cui siamo costretti a spostarci, che per essere giustificata fa patire gli automobilisti anche li' dove -le autostrade- i limiti di velocita' sono semplicemente ridicoli.
Ci sono strade in Italia che sono il monumento a questa politica omicida dell'autorita'. Facciamo solo un esempio: la Firenze/Livorno. Nota arteria iper-costellata di autovelox (uno o due per ogni cambio di confini comunali, dove, per l'appunto si possono prendere due multe per la stessa infrazione nello stesso Km se in mezzo varia la proprieta' territoriale), e nello stesso tempo nota per essere pericolosa, con un manto stradale e un terreno totalmente difforme e pieno di sbalzi, nonche' stretta rispetto al tipo di traffico che vi scorre. Ogni tanto grandi dichiarazioni di amministratori comunali, provinciali e regionali, ma da oltre 20 anni e' sempre la stessa, e l'unica cosa che c'e', sono per l'appunto gli autovelox che "cuccano" chi supera i 90 Km/h.
E' lo sfascio e la demagogia. Per cui, ben vengano le proposte del ministro Lunardi, ma solo se ad esse seguira' un'attivita' di ristrutturazione che faccia diventare le strade degne di essere percorse, anche e soprattutto rispettando limiti di velocita' che non siano quelli delle automobili di Paperopoli. Altrimenti, all'attuale demagogia se ne sostuira' solo una nuova nuova, quella della velocita', mentre crediamo che per tutti sia meglio la razionalita' della sicurezza.
 
 
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