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LATTE FRESCO DELLE MIE BRAME
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Comunicato 
13 marzo 2002 0:00
 


IL PASTICCIO ITALIANO ANTIEUROPEO E IRRAZIONALE CONTINUA
L'ADUC AL MINISTRO ALEMANNO: ALLINEI LE LEGGI ITALIANE ALLE DIRETTIVE EUROPEE E STIMOLI LA CREAZIONE DI MARCHI "D.O.C."

Firenze, 13 Marzo 2002. Il ministro delle Politiche Agricole, Giovanni Alemanno, intervenendo ad un convegno di Confagricoltura a Napoli ha detto di aver invitato le aziende che commercializzano il latte microfiltrato con la dicitura "fresco" a chiedere la specifica autorizzazione per questo tipo di prodotto. Ed ha aggiunto che l'uso della denominazione "fresco" e' subordinato al rigoroso rispetto dei procedimenti e dei requisiti previsti dalla normativa vigente".
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Sperando come al solito che il ministro Alemanno non si rimangi domani quel che ha detto oggi (la proposta dei ticket sulla carne per pagare la prevenzione della mucca pazza e' li' che aspetta ancora giustizia), sinceramente non comprendiamo cosa dica e, soprattutto, dove voglia andare a parare. In base a quale legge le aziende che commercializzano il latte microfiltrato dovrebbero chiedere l'autorizzazione? In Italia il latte fresco e' solo quello fino a 4 giorni, quindi autorizzazione per cosa?
Forse e' il caso che il ministro decida di mettere i puntini sulle "i" e non continui a cercare di tenere i piedi in tutte le staffe, perche' i risultati diventano quantomeno problematici nella comprensione.
Nel frattempo il ministro e' bene che si ricordi che c'e' una sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce come il nostro Paese faccia parte dell'Ue e che sulla materia e' solo in ritardo di adeguamento a precise direttive comunitarie, e quindi non puo' impedire che sul suo territorio si venda cio' che e' prodotto in Germania (come nel caso del latte microfiltrato) nel rispetto delle direttive europee.
Quanto continuera' questo parlarsi addosso senza prendere dei provvedimenti, favorendo essenzialmente i consumatori? Infatti questi ultimi avrebbero un giovamento dalla presenza sul mercato del nuovo latte fresco della durata di 8/10 giorni: incrementerebbero i consumi del prodotto latte in assoluto e sarebbero piu' invogliati ad avvicinarsi ad un prodotto che, considerato anche l'aumento delle famiglie poco numerose e dei single e del loro limitato consumo, oggi viene disdegnato perche' "dura poco".
Si vuole salvaguardare un prodotto italiano con delle sue peculiarita'? Esistono i marchi "d.o.c." proprio per questo. Ma non si cerchi, con la scusa della genuinita' e della qualita', di impedire che le positivita' del progresso tecnologico siano a disposizione anche dei consumatori italiani.
Quindi, signor ministro, passi ai fatti senza dare troppo credito alle politiche protezioniste di alcuni produttori italiani: adegui le leggi italiane alle direttive europee e spinga per il marchio "doc" su questo o quell'altro latte.
 
 
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