testata ADUC
POLITICHE SULLE DROGHE
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
9 marzo 2002 0:00
 


SULLA SCIA DELLE DECISIONI E DEI METODI DEI LIBERALDEMOCRATICI BRITANNICI, L'ADUC INVITA L'OPPOSIZIONE ITALIANA A FARE ALTRETTANTE SCELTE PRECISE SULLE DROGHE

Firenze, 9 Marzo 2002. Proprio oggi inizia la "conferenza di primavera" dei Liberaldemocratici britannici, e all'ordine del giorno c'e' la scelta di sposare ufficialmente la causa della decriminalizzazione della cannabis per uso personale, nonche' la riclassificazione dell'ecstasy, in modo che sia considerata al pari di una sostanza eccitante. Inoltre parleranno di abolizione della galera per chiunque sia trovato in possesso di droghe, incluse eroina e cocaina. Insomma una revisione a "tutto tondo" dell'attuale politica britannica sulle droghe. C'e' da dire che, nella scia del tradizionale pragmatismo britannico, l'approvazione di queste politiche e' dato per certo, anche perche' non sono le elucubrazioni di un partito dell'opposizione che cerca di trovare elementi di distinzione con i tradizionali avversari/amici (almeno nell'ambito delle liberta' individuali) del partito Laburista, ma una posizione che cerca di rendere piu' razionale e tangibile cio' che il Governo di Tony Blair ha gia' detto che vuole fare (il ministro degli Interni e' stato molto esplicito, e gli esperimenti avviati, grazie anche ai risultati positivi, parlano molto chiaro).
Tutto questo avviene nella vicina Gran Bretagna, governata da quel Blair che ha stretto accordi economici con Silvio Berlusconi e il premier spagnolo Jose' Maria Aznar: accordi economici che, pero', non riguardano i disastri che proprio all'economia vengono provocati dall'esistenza delle droghe illegali e dal conseguente mercato nero e riciclaggio di denaro. Per ora, sembra che le questioni droghe debbano riguardare la politica interna, mentre quando le si affrontano a livello extra-nazionale, si preferisce delegarle ai vari organismi Onu e Ue, sui cui risultati stendiamo un velo pietoso. Ne prendiamo atto -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ma nello stesso tempo non possiamo non sottolineare che in Gran Bretagna succede quanto sopra, mentre in Spagna ci si avvicina alle politiche britanniche grazie anche alle forti autonomie decisionali delle regioni in materia; e in Italia … sono recenti le decisioni del nostro Governo che, non cambiando le leggi, si sono indirizzate verso politiche di recupero comunitario piuttosto che sanitario, cercando di trattare tutte le droghe alla stessa stregua (sic!).
Ma se il Governo italiano ha scelto, ci domandiamo cosa stia facendo l'opposizione. Ci sembra proprio nulla, a parte alcune singole persone che, al di la' dello specifico, pero', non hanno valenza all'interno dello schieramento e degli specifici partiti di appartenenza. Siamo coscienti che l'opposizione di oggi faceva altrettanto nulla quando era al Governo, ma ci sentiamo stimolati dall'esempio dei Liberaldemocratici britannici, per cui candidamente chiediamo loro (nero su bianco, pero'!) cosa intendono fare in materia. Subire le politiche del Governo senza colpo ferire? Oppure continuare a cantare i loro ideali dal palco di questa o quell'altra festa di partito? Non solo, ma siccome stiamo parlando ad organizzazioni politiche che non sono estranee al potere regionale e locale, cosa succede in queste realta'?
L'Italia ha rinnovato proprio nei giorni scorsi, con Antonio Maria Costa, la sua guida all'Agenzia Onu per la lotta ai traffici e alle coltivazioni di droga (Undcp), e non ci sono elementi per non credere che seguira' la politica del precedente gestore Pino Arlacchi (messo dov'era dall'opposizione di oggi quando era Governo), incentivando gli spostamenti delle coltivazioni di droghe da una Paese all'altro e finanziando i piu' efferati regimi dittatoriali (come fu fatto con l'Afghanistan, e come si continua a fare oggi, per esempio, con il Laos). L'immagine internazionale del nostro Paese, quindi, sara' sempre quella dei giustizieri del nulla per l'ordine inesistente. Quale migliore occasione, per la nostra opposizione, quella di cercare di distinguersi e far capire al mondo e agli italiani quale siano le proprie politiche sulle droghe, in modo anche da indicare le vie alternative alle scelte dell'inutilita' dell'oggi?
Rivolgiamo questo pressante appello sottolineando che, essendo noi un'associazione portatrice di interessi diffusi e non di parte, non ci interessano i riferimenti ideali e partigiani dell'attuale opposizione, ma, siccome siamo convinti che la modifica delle attuali leggi sulle droghe portera' un beneficio diffuso all'economia , alla societa' e agli individui, ci rivolgiamo a chi ha avuto un piccolo sommovimento di dissenso alle scelte del Governo in carica, presupponendo -sulla scia di quanto fanno i Liberaldemocratici britannici- che la chiarezza degli obiettivi dell'opposizione possa servire alla causa. Sempre che questa causa ci sia.
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS