E’ IN COMMERCIO IN GERMANIA ED OGGETTO DI INDAGINI E MULTE
NE SA QUALCOSA IL NOSTRO MINISTRO DELLE POLITICHE AGRICOLE, E QUELLO DELLA SALUTE?

Firenze, 3 Dicembre 2001. Il Governo circondariale di Arnsberg (Westfalen, Germania), ha segnalato 19 produttori che in 5 laender (tra cui anche quello della capitale Berlino), annacquano i loro prodotti (carni e prosciutti cotti). A differenza di quando si credeva la settimana scorsa, quando lo scandalo comincio’ ad emergere, si tratta di una pratica non circoscritta ai prodotti venduti nei supermercati, ma colpisce anche i ristoranti. L’ufficio di sorveglianza del NordBayern ha scoperto che il prosciutto cotto utilizzato nelle pizze e per sughi nei ristoranti, conteneva solo il 60% di carne e il 35% di acqua: un caso in cui si tratta di prosciutto cotto proveniente quasi esclusivamente da Belgio, Olanda, Danimarca e Italia.
I controlli erano cominciati, grazie all’Ufficio chimico di Hamm nel Nordrhein-Westfalen, che aveva individuato un aggiunta del 23% di acqua, mascherata con gelatina idrolizzata anche in carni di tacchino e pollo, e questo ufficio aveva parlato genericamente di carne importata in Germania.
Oggi –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito- si viene a sapere che anche prodotti italiani sono coinvolti in questo traffico truffaldino che, oltre a vendere per carne cio’ che e’ acqua, mette in pericolo la salute dei consumatori (la gelatina idrolizzata potrebbe contenere albumina di derivazione animale, e, trattandosi di prodotti clandestini, non e’ escluso che i materiali di scarto di natura bovina con cui si fa la gelatina –che e’ scontato che contengano residui di sangue- non siano stati testati per la verifica dell’immunita’ dalla Bse).
Notizie e riflessioni che crediamo sia meglio girare al ministero delle Politiche Agricole e a quello della Salute. Anche perche’, oltre ad essere informati a quali aziende italiane appartengono i prodotti coinvolti nello scandalo, sapere se l’immissione di acqua mascherata da gelatina idrolizzata sia avvenuta in Italia o in Germania, non sarebbe secondario per individuare l’uso di certe pratiche anche nel nostro Paese.