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RICETTE MEDICHE E VISITE OBBLIGATORIE
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Comunicato 
1 ottobre 2001 0:00
 

L’IPOCRISIA DI UN SISTEMA DI POTERE CHE E’ COME QUELLO DEI FARMACISTI

Firenze, 1 ottobre 2001. In seguito alla sentenza della Cassazione che ha previsto la galera per i medici che prescrivono farmaci con ricette senza visitare il paziente, si e’ fatta sentire la Federazione dei medici di medicina generale che, attraverso il suo segretario, Mario Falconi, ha denunciato l’assurdita’ della sentenza, sottolineando come quella condannata dalla Cassazione sia una situazione quotidiana: "se l’applicassimo alla lettera sarebbe la paralisi dell’assistenza pubblica, perche’ se in prossimita’ del periodo influenzale dovessi ricevere 100 telefonate per il virus, dovrei effettuare altrettante visite a casa, cioe’ dovrei chiudere lo studio medico oppure visitare tutti i cronici in studio e non andare a domicilio". Il dottor Falconi, nelle sue dichiarazioni ad una agenzia stampa, non ha escluso il ricorso ad uno sciopero dei medici in autunno.
Interviene il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito.
E’ bene ricordare che la sentenza della Corte di Cassazione, pur nella sua autorevolezza, e’ solo una sentenza (isolata), e non una proposta di legge in discussione o che sta per essere approvata, per cui sarebbe quantomeno bizzarro assistere ad uno sciopero dei medici contro una sentenza giudiziale. Ma, evidentemente, cio’ che essa ha scoperchiato e’ un pentolone dove cuoce una minestra che qualcuno non vuole assolutamente che non ci sia. E’ la minestra del potere dei medici, e, soprattutto, di come questo potere, per il solo fatto di esistere, debba essere costantemente pagato dal consumatore/contribuente/paziente.
Il problema esiste, come fa notare il dottor Mario Falconi, ed e’ tutt’altro che secondario, ma una cosa e’ certa: la soluzione che i medici usano non e’ quella che favorisce i contribuenti/pazienti, perche’ e’ quella piu’ onerosa per loro e piu’ "guadagnosa" per i medici, che da ogni ricetta che fanno ne traggono un guadagno. E allora, invece di stare ad aspettare la bizzarria di una sentenza giudiziale, perche’ non si e’ fatto qualcosa prima? Per esempio facendo si’ che una ricetta possa valere anche piu’ di una volta, magari con una scadenza temporale rispetto alla data di emissione? Si teme che il paziente faccia abuso di farmaci? A parte che siamo in presenza di persone che sono adulte e presumibilmente responsabili degli atti che commettono su se stesse, niente vieterebbe che, per esempio, invece di andare materialmente a ritirare la ricetta dopo una telefonata al medico, il paziente usasse la stessa ricetta dopo una telefonata (volontaria e non obbligatoria) fatta al medico solo per suo diretto interesse.
Noi crediamo che l’obbligo di ricetta medica sia troppo esteso per l’acquisto dei farmaci, e i fatti descritti dal dottor Falconi ce lo dimostrano, cosi’ come e’ anche confermato dal fatto che i farmacisti vendono spesso senza ricette medicine di cui sanno benissimo che la prescrizione e’ quasi un orpello (e anche rispetto alle necessita’ di chi, in quel momento, gliela chiede).
Questa e’ una situazione che si ascrive nel filone di quella che obbliga la vendita di alcune medicine da banco (ma di grande consumo, come l’aspirina) nelle farmacie, e non in qualunque negozio; con relativo prezzo che va alle stelle (basti pensare che una confezione di 10 aspirine del tipo 0,5 viene venduta in farmacia a 9 mila lire, mentre in Usa, una confezione di 130 aspirine dello stesso tipo, in un supermercato, viene venduta a 7.79 Usd -circa Lit.16.600, quindi 127 lire a pasticca contro le italiane 900).
I poteri dei farmacisti, in questo, si equivalgono a quelli dei medici, ed entrambi prolificano sulle tasche dei consumatori, prendendoli per il collo li’ dove vige la demagogia del Servizio Sanitario di Stato, che tutto paga con i soldi di tutti, incluse le "finte" ricette rilevate dalla sentenza della Cassazione.
Per cui i medici che si apprestano allo sciopero, oltre a difendere se stessi, cosa intendono fare, e lo chiediamo proprio al loro congresso nazionale che avra’ luogo giovedi’ prossimo in Sardegna.
 
 
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