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Insalata Apicella e Pollo zucchero filato e scarafaggi nel Discount della salute
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Medicare? di Giuseppe Parisi
1 ottobre 2008 0:00
 
La massa e' bue e non pretende di essere colta... anzi non gliene frega niente...

Qualche giorno fa, mentre discutevo con un amico, asserivo che mancava poco che anche la Thailandia, superasse il Bel Paese. Non si tratta del gioiello della flotta di bandiera, la Thai International: basta viaggiarci per comprendere, malgrado ci sarebbe qualcosa che il gioiellino della flotta thailandese non ha rispetto alla nostra pregiata compagnia di bandiera Italiana, e noi ne andiamo fieri: la cafoneria.
C’e’ di piu’… il premier thailandese qualche settimana fa era stato incriminato, e costretto alle dimissioni a furor di popolo (la gente era scesa nelle piazze in ogni parte del Paese) per aver “disatteso” la Costituzione. Essa vieta che il premier possa “attingere” fondi economici di qualsiasi natura, o retribuzione al di fuori di quelle governative. Il premier aveva partecipato ad una trasmissione televisiva che aveva prodotto degli oneri, che il premier non aveva disdegnato.
In Italia, una cosa del calibro thailandese provocherebbe esilaranti risate, perche’ il Bel Paese e’ abituato a altri “pesi”, basti pensare che qui il premier e’ editore e proprietario delle televisioni, altro che conflitto di interessi, e’ un concetto che in Italia non esiste, anzi e’ fastidioso parlarne.
In Thailandia sarebbe impensabile che il premier per decreto modificasse la Costituzione (l’art. 3 recita che tutti i cittadini sono uguali davanti la legge ) investendosi di una immunita’, cosi' che tutti i cittadini Italiani sono uguali davanti alla legge tranne 4, che sono meno uguali, come e’, non in Thailandia, ma in Italia.
Spostandoci da un Paese “in via di sviluppo” ad un Paese avanzato come Israele, sappiamo che Olmert, il premier, si e’ dimesso spontaneamente, non a furor di popolo come in Thailandia, e solo per delle accuse di corruzione. Tale reato in Israele e’ trattato alla medesima stregua del finanziamento illecito. Olmert sembra abbia ottenuto dei finanziamenti per la sua campagna politica, non registrandoli. Olmert si dimette ancor prima che la magistratura lo rinvii a giudizio. Cosa penserebbe l’intero mondo, se Olmert, premier della grande Israele, avesse creato "ad personam" una legge -come e’ accaduto da altra parte del mondo- un “Lodo Olmert “ per fermare le indagini, ed essere impermeabile ad essa? Il premier Olmert, dimettendosi: “ Sono orgoglioso di avere guidato un Paese democratico nel quale la polizia e la magistratura indagano liberamente sul capo del governo senza alcun condizionamento".
Di noi Italiani, ridono da ogni parte del mondo.
Cosa rimane “di normale” in Italia?
I polli, tuttavia, prendono per serio tutto. E’ sufficiente che la notizia venga pappagallata sui maggiori media Italiani. D’altronde sembrera’ forse strano, telegiornali e giornali servono a questo, e solo a tale.
La legge elettorale Italiana e’ la ciliegina sulla torta, la panna da montare non e’ finita, si sta tentando di spalmarla sulle prossime elezioni Europee, con lo zucchero filato e scarafaggi dello sbarramento al 5%. Non esiste modo migliore per sottrarre decisione, potere, democrazia ai cittadini Italiani.
Si spande il mangime, esempio: il Ddl del governo a firma Mara Carfagna: carcere, carcere, e ancora carcere. Vai con la squillo? Reato, carcere. Singolare intervento di un personaggio, che e’ sui calendari dei Tir di tutta Italia, con i camionisti che la guardano e che sbavano.
L'ex-presidente Usa Bill Clinton, per un bacio rischio’ l’impeachment, in Italia promozione a ministro.
Noi si' che siamo i primi della classe, altro che Thailandia.
Sul calendario era certamente piu’ carina. Adesso il look e’ da smarrimento ... con gli occhi spalancati quasi increduli… “a me? Vuoi ministro me?“. Si'! Io ministra, non mi pare vero…. E gli occhi scintillano dallo stupore, non vanno via, le sono appigliati, giorno e notte.
Meno che pochissimi quotidiani e riviste, a raccontare la verita’ sulle amenita’ del nuovo Ddl. Uno superava tutti:”Piu’ pene per le Squillo “ … .
“Carcere, carcere, ed ancora carcere” per chi va con le squillo!
E in carcere non ci andra' nessuno. Mai. Con precisione matematica nessuno andra’ in galera.
Adesso l’esercito fa la guardia alle discariche della Impregilo e ai cassonetti. La Polizia sudera’ dietro gli angoli ad attendere la bella signora a calze a rete che parla con qualche uomo, mentre i furbetti del quartierino e la criminalita’ organizzata saranno un po' piu’ tranquilli.
Per finire, in carcere, visto che si va per reati dai 3 anni in su, la recidiva dovra’ essere reiterata 108 volte, e ogni volta confermata. Quale reato: quale? Se uno parla con una donna, e’ reato? Si'! E’ reato se si tratta di regime neofascista.
Per le multe, fate ricorso, lo vincerete.
Una idiozia, studiata al tavolino per stuprare il traballante sistema giudiziario Italiano.
I risvolti peggiori saranno uomini, padri, genitori, bollati e buttati in pasto alla maschera propagandistica di questo  governo, danneggiati nell’immagine: e poi, per che cosa?
Finzione e teatralita’, anche quando si inseriscono all’interno delle norme per le squillo, le tematiche legate alla pedofilia, come se il problema fosse da trattare contestualmente.
L’effetto polleria che si intende sortire, e’ blindare la reazione emotiva positiva come quella veicolata dal contrasto dei pedofili -che sono anche reali malattie da aiutare- con i clienti delle lucciole, una specie di insalata russa,  ma diremo insalata Apicella.
Il “semplificatore” ministro Renato Brunetta, ha gli occhi meno incantati della sua collega del calendario. Ha solo un piccolo problema:non ha mai vissuto in Italia e pare non conoscerla.
Di notte Brunetta sogna ed ha incubi. Inizia i suoi cattivi sogni con i dipendenti della PA, tutti fannulloni, tutti, tutti, tutti.
Licenziare…. Licenziare.
Poi, i chirurgi medici. Di loro intende il curriculum vitae on line.
Ottima idea la digitalizzazione: meglio tardi che mai!!
Iniziamo dai politici.
On line il curriculum vitae dei parlamentari e del governo. Un riquadro in grassetto, evidenziate le condanne subite e i procedimenti in corso, questa e’ legalita’, diritto, giustizia, democrazia. Chissa’, quanti ne eviteremmo.
Ma la legge elettorale svuota la rappresentanza ed il suffragio popolare, Montecitorio non e’ specchio del popolo Italiano, ma delle segreterie politiche. Non e’ un caso che le case circondariali si sono trasferite a Montecitorio, in una ottima insalata di portaborse, segretari, cortigiani e figli di papa’.
Brunetta sembra non vivere in Italia.
Come fa a non conoscere lo stato delle universita’ dei baroni?
Un piccolissimo esempio: negli Usa, le specializzazioni mediche piu’ ambite sono quelle del settore chirurgico, in special modo quelle di chirurgia settoriale (neurochirurgia, chirurgia ortopedica, cardiochirurgia, chirurgia plastica); sovente il candidato attende anche due o tre anni prima di accedere automaticamente a tali prestigiosi indirizzi, perche’ per il governo federale degli Stati Uniti, ogni medico ha diritto a scegliersi la specialita’ ove intende lavorare, garantendo al meglio la sua formazione didattica. In Italia, nessuno spiega ai cittadini del perche’ invece, sono specializzazioni meno ambite. Semplice! Il discente abbandonato a se stesso, non ha insegnamenti nemmeno per chiudere una sutura, altro che operazioni chirurgiche, il discente impara in un percorso/calvario tutto disconnesso ed in salita, lo percorre angustiato, raggiunge l’obbiettivo frustrato, invecchiato.
Brunetta, “per il bene degli Italiani” concordi con il ministro dell’universita’ una globale revisione della formazione specialistica post-laurea. I cittadini devono essere a conoscenza che tale necessario approfondimento postumo alla laurea in medicina e chirurgia, in Italia non e’ garantito! Mentre negli Usa, automatismi garantiscono l’esatta scelta e volonta’ del medico, in Italia, oggi, le “scuole di specializzazione” sono ermetiche lottizzazioni clientelari del partito politico e onorificenza del barone di turno, capo mandatario del boss politico di suo riferimento.
Se un medico intende essere un cardiologo, per Dio…. Non facciamolo ripiegare a psichiatra!
Siamo i primi della classe no?
Che siamo un Paese di Apicella, lo si comprende anche dalle parole di un sottosegretario, di una sempre piu’ “semplice” democrazia Repubblicana, Carlo Giovanardi. Il bravo sottosegretario ha una cosa giusta ed intelligente da proporre, seminando bene mangime per polli: il test anti-droga per il chirurgo prima della sala operatoria, magari estendendolo alle bambinaie nelle scuole materne, ecc.ecc. Dovremmo farci un giretto nelle toilette di Montecitorio, solo cosi' non avremmo stupore del perche’ vengono sfornati certi provvedimenti-cocaina.
Noi ci chiediamo sconcertati: un chirurgo, un medico, dopo una vita di sacrifici veri e intenso studio, adesso con lo stipendio piu’ basso d’Europa, con recuperi del lavoro al limite dell’impossibile (e della sicurezza per i cittadini….) dovrebbe -secondo Brunetta- vedersi deturpato lo stipendio perche’ costretto alla malattia, ed inoltre prima di recarsi in sala operatoria, ripassare “le autorevolezze ” del sottosegretario Carlo Giovanardi?
L’obbiettivo e’ ben altro: un attacco di basso profilo alla sanita’. E' sufficiente osservare il numero di medici precari in funzione sul campo, medici che per la loro posizione di precarieta' indeterminata, sono giornalmente sottoposti a ricatti dalle stesse aziende   sanitarie che li hanno assunti, ricordando che le presidenze delle Asl sono il “braccio” delle segreterie politiche sul controllo degli “affari” sanitari, presidenti Asl con la linea diretta con il politico prima di fare qualcosa.
La finzione maschera ancora una volta la verita’.
Meno soldi per la salute e piu’ soldi alle aziende.
 
Il tentativo finale e’ di smantellare il nostro Ssn, creando un sistema sanitario d’elite per chi potra’ permetterselo, e per gli altri... che sia un Lea (Livelli Essenziali di Assistenza) strettamente necessario.
Questa azione la stanno attuando da tempo, insidiosamente e lentamente.
Si “lavora” per convincere il cittadino Italiano che “non ci sono soldi per la salute” e che la “razionalizzazione” stranamente coincide con un rimaneggiamento dei servizi del Ssn e dei Lea a disposizione del cittadino.
E’ come se la salute, per carenza di fondi economici, si aprisse su un discount, dove ognuno comprerebbe quello che potrebbe.
La teoria psico-sociale sulla quale fa leva questa classe governativa, e’ quella dove il cittadino viene bombardato e convinto della  mancanza di fondi, perche' si abitui  a disconoscere cosa significhi subire le conseguenze di maggiore selezione nell’accesso alle prestazioni sanitarie.
Quello che riferiscono sui conti e’ tutto falso.
I sospetti diventano realta’ quando, in sordina, la prestigiosa rivista Internazionale Nature, irrompe nella teatralita’ del governo, chiarendo cosa in effetti sta accadendo.
L’equazione che l’estero conosce meglio l’Italia degli Italiani e dei loro giornali, e’ tristemente esatta.
Nature, asserisce che il governo Berlusconi mette fuori una persona pulita e disinteressata -e per questo pericolosa almeno per il governo-   il dottor Nello Martini, direttore dell’AIFA, troppo onesto, fattore imperdonabile nell’Italia di Apicella.
I prezzi dei farmaci non saranno piu’ decisi dall’AIFA, ma dallo stesso ministero del Welfare e Salute.
L’AIFA, creata nel 2004 per approvare i farmaci e monitorarne l’impiego, ha trovato in Martini l’ideatore di una strategia di successo, con limitazioni all’incremento della spesa farmaceutica al 13% dell’intero budget della spesa sanitaria, cosi' scatenando le ire delle industrie farmaceutiche.
Martini e' stato rimpiazzato lo scorso meta’ luglio dal microbiologo Guido Rasi, membro dell’amministrazione dell’AIFA e descritto dalla stampa italiana come vicino ad Alleanza Nazionale.
Poi, Nature continua a svelare: “le connessioni tra i Ministeri del Welfare e Salute con il sistema industriale sono sgradevolmente strette: per esempio la moglie dello specifico ministro Maurizio Sacconi, Enrica Giorgetti, e' direttrice generale di Farmindustria, l’associazione che promuove gli interessi delle aziende farmaceutiche. Infatti il Governo Berlusconi ha gia' manifestato l’inquietante tendenza di permettere a interessi industriali di estendere la loro influenza su agenzie dello Stato”.
Se l’Italia vorra’ effettuare un’efficace politica sui costi sanitari, per garantire i massimi standard di prestazioni sanitarie, allora l’agenzia indipendente dovra’ essere in grado di integrare tutte le informazioni tecniche con quelle economiche.
E voi credete che finira’ come suggerisce Nature?
Stiamo attendendo di capire cosa e’ accaduto ai nuovi Lea, rimaneggiati due volte.
Tuttavia, e’ necessario chiarire che il problema non resta arginato ad una specifica classe politica, perche’ interessa la cattiva politica, con le mani sui soldoni.
Basti pensare a qualche partito di “centro” in Parlamento, che si scalda per la costruzione degli inceneritori, tanto da far sospettare qualche interesse…. Inceneritori blandamente edulcorati con il nome di “termovalorizzatori", quando sono ormai centinaia le fonti e decine e decine le ricerche scientifiche mediche che svelano la grave pericolosita' per la salute collettiva.
E chi non ricorda nel governo Prodi, l’ex ministro Bersani che, su semplice invito fattogli dagli ordini regionali dei medici dell’Emilia Romagna che vivamente sconsigliavano le aperture di nuovi “termovalorizzatori”, adirato intendeva intervenire con provvedimenti disciplinari, richiedendoli alle sedi competenti.
Gli interessi ed i conflitti di interesse soffocano ogni insindacabile diritto, anche quello alla salute.
 
p.s “Crimini bianchi” … la fiction di Mediaset…. medici criminali da punire, nemici da 'incastrare', come recita il testo dello stesso trailer.
Mediaset…. 
 
Note: Mariano Apicella, Peppino Gagliardi e Roberto Murolo, professionisti della canzone napoletana, non hanno alcuna relazione nella terminologia di Apicella e Pollo, zucchero filato e Scarafaggi. Pertanto, l’espressione non si identifica con persone fisiche, incluse quelle citate nell’articolo. L’espressione e’ puramente casuale e di fantasia.
 
 
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Direttore Domenico Murrone
 
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