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 ITALIA - ITALIA - I distratti navigatori di Internet
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21 marzo 2011 13:42
 
Saranno anche esperti conoscitori della rete, ma i giovani italiani tra i 25 e i 30 anni d'eta' sono i piu' esposti al furto di identita' on line. Lo rivela una ricerca di 'Cpp Italia', divisione della multinazionale inglese specializzata nella tutela delle carte di credito e dei documenti personali, in collaborazione con l'agenzia Onu per la ricerca sul crimine e la giustizia (Unicri). Le aree geografiche piu' esposte sono soprattutto il nordovest e il centro, e in misura inferiore il nordest e il sud con le isole.
Secondo la ricerca i piu' attenti navigatori sono i cittadini con un eta' compresa tra i 31 e i 40 anni perche' "piu' smaliziati rispetto ai possibili pericoli del web", mentre la minore padronanza di internet mette a rischio anche la fascia dei 41-50enni. "La ricerca", spiega Walter Bruschi, amministratore delegato di CPP Italia, "ha rilevato una serie di comportamenti potenzialmente pericolosi: l'82,5% degli intervistati ad esempio rilascia online il proprio nome e cognome", mentre "il 59 mette anche la data di nascita, il 48 l'indirizzo e il 33 anche il numero di cellulare". Anche se, ammette Bruschi, "pochi rilasciano tranquillamente il numero della propria carta di credito o il PIN". "Tutti questi comportamenti, ha spiegato l'esperto, "non sono pericolosi in assoluto. A fare la differenza sono i siti internet su cui sono rilasciati i dati". Il consiglio, ha aggiunto il manager di Cpp, "e' sempre quello di prestare attenzione all'attendibilita' di chi ci richiede le informazioni e soprattutto di non accedere mai a un sito cliccando su un link segnalato in una e-mail ricevuta, ma digitare sempre personalmente l'indirizzo: quel link, infatti, potrebbe riportare a un sito 'falso' ma con tutte le caratteristiche grafiche di quello originale".
Un ultimo aspetto esaminato dallo studio e' quello delle difese adottate in internet: il 92% degli intervistati da Cpp Italia utilizza un antivirus, l'84 cancella le e-mail di sconosciuti, mentre solo il 57 utilizza password differenziate.
Analizzando lo stato psicologico di chi subisce una frode, Cpp ha rilevato che forte e' il sentimento di rabbia, frustrazione e impotenza con risvolti di depressione specie nelle donne.
"Molti, ha concluso Bruschi, "non sanno con precisione a chi rivolgersi, oltre che alle forze dell'ordine, e tanti auspicano un maggiore livello di informazioni da parte dei media".
 
 
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