Dopo due anni e mezzo in detenzione, El Chapo chiede di fare attività all'aria aperta e di poter avere dei tappi per le orecchie. Ma le autorità Usa sono scettiche e respingono le richieste al mittente perché ritengono che le richieste potrebbero rientrare in un piano di fuga dell'ex capo del cartello della droga messicano di Sinaloa. Tutto è cominciato con una lettera presentata questo mese dall'avvocatessa dell'ex numero uno dei narcos, che ha chiesto a un giudice federale di intervenire sulle condizioni detentive del suo assistito, definite "crudeli e insolite". Joaquín Guzman, detto 'El Chapo', è agli arresti in un carcere federale di New York. La sua legale, nella missiva, denuncia che da quando è in detenzione non ha avuto accesso all'aria fresca né alla luce naturale e che è costretto a mettere la carta igienica nelle orecchie per affrontare il forte rumore dovuto all'aria condizionata che c'è nella sua cella.Le richieste però non hanno convinto gli Stati Uniti, che giovedì hanno fatto pervenire una risposta di cui riferisce la Cnn. L'unico spazio per fare esercizi all'aperto - recita la reazione Usa - è un un'area su un tetto sovrastata da una copertura di metallo. Proprio da qui ci fu un tentativo di evasione nel 1981, quando i seguaci di un detenuto sequestrarono un elicottero da turismo e provarono a tagliare le maglie metalliche. "L'accusato ha pianificato ed eseguito con successo elaborate fughe da due carceri di alta sicurezza", sottolineano le autorità Usa, ricordando che "una delle fughe dell'accusato ha coinvolto la costruzione di un tunnel sofisticato e ventilato di oltre 1,6 chilometri". "Di certo una via di fuga sul tetto, usando un elicottero, o qualsiasi altro mezzo, sarebbe elementare al confronto", affermano le autorità Usa. Quanto alla richiesta di usare tappi per le orecchie rispondono: "Il motivo della restrizione è semplice: se ci fosse un'emergenza, un detenuto non potrebbe sentire l'allerta delle guardie. E i detenuti potrebbero anche usare i tappi come trucco per ignorare o fingere di non sentire gli ordini".El Chapo a febbraio è stato condannato con l'accusa di avere guidato un'organizzazione criminale e per altre accuse legate alla droga. La sentenza, con la relativa pena, sarà pronunciata il 25 giugno. È detenuto negli Stati Uniti da 26 mesi e, secondo la sua avvocatessa Mariel Colón, a Manhattan si trova in regime di isolamento in una cella senza finestra di 3 metri per 2,5.