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 MESSICO - MESSICO - Narcoguerra. Narco-minacce per la prossima visita del Papa
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Notizia 
20 marzo 2012 13:53
 
Il rischio di un atto dimostrativo da parte di una delle tante organizzazioni narcos, che in Messico hanno provocato la morte di oltre 50mila persone in 5 anni, pesa sulla visita di Papa Benedetto XVI, che sara' nello stato di Guanajuato dal 23 al 26 marzo. L'arcivescovo di Leon in una conferenza stampa afferma che non c'e' alcun timore per la vita del pontefice e invita i fedeli a non lasciarsi intimidire. Intanto le autorita' del Paese blindano l'evento, schierando 13mila uomini per la sicurezza.
Mentre e' ormai iniziato il conto alla rovescia per l'arrivo del Santo Padre, a Leon nel fine settimana sono state fatte ritrovare varie 'narcomantas', striscioni che di solito i cartelli della droga utilizzano per diffondere minacce, in cui si avverte di possibili atti criminali durante la permanenza del Santo Padre. L'arcivescovo della citta', Jose Guadalupe Martin Rabago, pero' getta acqua sul fuoco e rivolge un appello ai fedeli invitandoli a scendere in strada per accogliere il Papa.
'Se mi chiedete se temo che succeda qualcosa - afferma il religioso - rispondo di no. So bene quale sia l'impegno di chi ha in carico la sicurezza e la vita del Papa e per questo mi sento di dire a tutti di andare nelle piazze per accogliere il Santo Padre. Non abbiate paura. State tranquilli. Uscite per dare il benvenuto. Siamo sicuri che sara' una grande festa di fede e di grazia'.
Sta di fatto che nel fine settimana tra Leon e dintorni sono comparsi tredici striscioni di minaccia, anche se il gruppo narco dei 'Cavalieri templari' (che con quello dei los Zetas si contende il territorio) ha fatto sapere di essere pronto ad una tregua.
L'arcivescovo sottolinea: 'Lo Stato maggiore presidenziale, che si occupa della sicurezza conosce bene tutte queste realta', ha i suoi servizi di intelligence e sa bene come stiano le cose e cio' che invece costituisce una pura azione pubblicitaria.
Sanno bene quali sono le misure da adottare affinche' la visita si celebri in un clima di pace e di allegria, come di sicuro sara''.
La sicurezza sara' garantita da 13mila uomini, tra poliziotti e militari, coordinati dallo Stato maggiore presidenziale. Tra le forze schierate ci sono numerosi membri delle forze speciali responsabili della sicurezza del Presidente, oltre a franchi tiratori e squadre cinofile.
 
 
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