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 EUROPA - EUROPA - Nell'industria alimentare avanza il falso
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17 gennaio 2009 0:00
 
L'ultima vittima delle falsificazioni in campo alimentare e' stata la Ferrero. Prima di Natale le dogane francesi hanno intercettato un container frigorifero di cioccolatini copiati per un valore di 220.000 euro, prodotti in Turchia -non pericolosi per la salute, ma di pessima qualita'. Secondo l'industria alimentare il numero dei falsi e' in aumento, anche se c'e' molta reticenza. "La maggior parte dei casi viene accantonata nel silenzio", sostiene Peter Schommer della societa' di consulenze Ernst&Young, ideatore di uno studio sulle falsificazioni. "I generi alimentari sono una questione di fiducia. Se un produttore ammette apertamente che alcuni suoi articoli sono stati falsificati, tra i consumatori serpeggia la sfiducia". Cosi', la Nestle' afferma che in Europa non ci sono problemi, e che solo al di fuori si scoprono spesso falsi articoli Nestle' o Maggi, di provenienza cinese soprattutto. 
I danni economici? Secondo Ernst & Young, in Europa ammonterebbero a 35 miliardi l'anno. Nel 2007, le dogane hanno sequestrato 5 milioni di prodotti alimentari falsi, ma le cifre al nero sarebbero ben di piu', considerato che i controlli riguardano solo il 5% della merce in circolazione. Il ventaglio dei falsi e' ampio: dal prosciutto affumicato ai dolciumi, dai cibi per l'infanzia alle bevande. Oltre che dalla Cina, i falsi provengono dall'Est Europa, in prevalenza prodotti di lusso come champagne e caviale. I canali di distribuzione sono gli stessi di quelli originali, e cosi' il 37% viene alla luce nei negozi, il 33% nel commercio all'ingrosso; anche Internet guadagna robuste quote di mercato, aggiunge Schommer. 
 
 
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