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 ITALIA - ITALIA - No ai fumetti hard in carcere. Cassazione
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Notizia 
7 dicembre 2011 14:19
 
I fumetti hard vietati ai minori di 18 anni non rientrano tra le letture di cui debbano fare carico le amministrazioni penitenziaria. Lo rileva la Cassazione chiamata ad occuparsi delle letture dei detenuti in seguito ad un ricorso, respinto, presentato da un detenuto 41enne Alessio A., recluso nel carcere di Parma. Spiega la prima sezione penale che "l'amministrazione penitenziaria non e' tenuta ad esaudire la richiesta di acquisto di determinate riviste o determinati periodici quando i medesimi" come nel caso dei fumetti hard "non siano previsti tra i generi e gli oggetti inclusi nell'elenco di quelli acquistabili all'esterno attraverso l'impresa convenzionata".
Il no alle letture spinte era gia' arrivato al detenuto attraverso il Tribunale di sorveglianza di Reggio Emilia, nell'ottobre 2010 sulla base del fatto che questo genere di lettura "non costituisce oggetto di indispensabile utilizzo". Ora il no e' arrivato anche dalla suprema Corte che, nelle motivazioni contenute nella sentenza 45410, spiega che "il magistrato di sorveglianza ha rilevato che la rivista che Alessio A. chiedeva di acquistare non costituisce un oggetto di indispensabile utilizzo e, conseguentemente, il suo mancato inserimento nell'elenco dei beni e dei generi per i quali e' intervenuta la convenzione tra la ditta appaltatrice e la direzione dell'istituto penitenziario, non costituisce violazione di un diritto del detenuto".
Se proprio chi e' recluso desidera fare questo genere di letture, ricorda ancora la Cassazione, puo' sempre "farsi inviare la rivista richiesta acquistandola direttamente dalla casa editrice vale a dire facendosola spedire per posta dai famigliari che l'acquisteranno per lui all'esterno". Da qui il rigetto del ricorso del detenuto.


 
 
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