testata ADUC
 VATICANO - VATICANO - I paletti di Bruxelles agli euro del Vaticano
Scarica e stampa il PDF
Notizia 
9 marzo 2009 0:00
 
Va bene che, nonostante il disappunto di alcuni stati laici, l'Europa comunitaria nel 2001 abbia consentito al Vaticano di fare un'eccezione stampando sui suoi euro l'immagine del Papa. Ma che l'emissione della moneta unica diventi un vero e proprio "affare" per il Vaticano sembra eccessivo, e l'Europa dice no.  
Dall'entrata in vigore dell'euro, il Vaticano introduce sistematicamente i suoi nuovi pezzi a un prezzo che  va oltre il loro valore facciale, mentre nella maggior parte degli Stati europei, i pezzi venduti piu' cari costituiscono una frazione minima da quando e' stata creata la moneta unica.
In realta', i pezzi vaticani non circolano nel circuito monetario mondiale. Il Vaticano non mette alcuna moneta direttamente in circolazione, diversamente da Monaco che pure ha lo stesso statuto della citta' papale. Offerti sotto forma di cofanetti, questi pezzi sono pero' ambiti dai collezionisti, che se li contendono essendo il loro numero limitato. La prima serie emessa dal Vaticano porta l'immagine di Giovanni Paolo II, del valore di 3,88 euro, ma e' scambiata anche a 1.500 euro!
Peggio ancora, il Vaticano ha colto ogni minima occasione per emettere nuove serie che attirano i collezionisti. Nel 2005, dopo la morte di Giovanni Paolo II, sono state introdotte 16 nuove facce in due mesi. Dopo la serie dell'effigie di Giovanni Paolo II, il Vaticano ne ha coniata una di 8 pezzi con la faccia  di Benedetto XVI, ma anche una di 8 pezzi, emessa anch'essa a giugno, in onore del cardinale Camarlengo, che e' stato capo di Stato ad interim per i pochi giorni che hanno separato il pontificato di Giovanni Paolo II da quello di Benedetto XVI.
C'e' voluto piu' di un anno di negoziati tra Vaticano e Commissione europea per giungere ad un compromesso. L'11 febbraio, Bruxelles ha varato una nuova regolamentazione. Tutti i Paesi della zona euro devono emettere almeno la meta' della loro produzione di pezzi in euro al valore facciale. Seconda regola: se un capo di Stato e' rappresentato sulla moneta, nel momento in cui ci fosse un vuoto di potere, lo Stato non puo' coniare che un solo pezzo commemorativo -e non un'intera serie.
Infine, "un Paese e' autorizzato a modificare l'effigie del suo capo di Stato ogni quindici anni per tener conto del cambiamento del suo aspetto. Una vacanza temporanea o l'occupazione provvisoria della funzione di capo di Stato non da' diritto a modificare la faccia dei pezzi", secondo Bruxelles.
Le restrizioni arrivano dopo che, nel 2007, la Santa Sede ha subito perdite dovute al calo del dollaro Usa. Gran parte delle sue entrate sono in dollari -i primi donatori di soldi per il culto sono gli Stati Uniti-, mentre le spese sono prevalentemente in euro. La Santa Sede ha registrato un deficit di 9 milioni di euro nel 2007, secondo i suoi conti pubblicati nel luglio 2008. Resta da sapere quali conseguenze avra' la crisi finanziaria sui conti del 2008.  
 
 
NOTIZIE IN EVIDENZA
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS