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 CINA - CINA - La pericolosita' della carne dei maiali 'culturisti'
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16 marzo 2011 19:56
 
Ancora una volta l'immagine della Cina viene macchiata da episodi di alimenti tossici. Dopo il latte in polvere alla melamina che tra la primavera e l'estate del 2008 intossico' oltre 300mila bambini e uccise 6 neonati, e' ora la volta della carne di maiale. Cambia la portata dell'evento (finora non si sono registrati casi di decesso dovuti ad avvelenamento da carne suina), ma restano preoccupazione e scetticismo sulla capacita' del governo di garantire la sicurezza alimentare. Come si legge su AgiChina24 (www.agichina24.it), mentre Pechino ordina il bando sui prodotti alimentari provenienti dal Giappone a rischio radiazioni, un report trasmesso dalla CCTV nella giornata di martedi' in occasione della "Giornata del consumatore" denuncia l'operato di alcuni allevamenti dello Henan - provincia della Cina centrale conosciuta proprio per la massiccia produzione di carne suina.
Nel centro del mirino la Jiyuan Shuanghui Food Co Ltd., nome noto dell'industria alimentare cinese. Clenobuterolo: e' questo il nome del farmaco che con un'azione stimolante periferica agisce sulla muscolatura liscia che aumenta di volume in tempi piu' rapidi rispetto al normale corso di crescita. Ed e' questa la sostanza che gli allevatori aggiungono al 'pasto' quotidiano dei maiali che necessitano cosi' di una dose minore di foraggio. I "maiali culturisti" - questo il loro soprannome - sono molto popolari sul mercato: paragonati a un normale suino presentano pochissima massa grassa, qualita' che li rende particolarmente costosi.
Peccato che il consumo di questa carne, sostengono i ricercatori, sia dannoso per l'uomo; molti consumatori hanno lamentato nausea, vertigini, debolezza, tremori e altri sintomi di avvelenamento. La carne al clenobuterolo si rivela particolarmente pericolosa per persone con disturbi cardiaci e pressione alta. Inoltre, un consumo prolungato puo' comportare una mutazione cromosomica, causa di tumori maligni. Motivi, questi che i ministeri dell'Agricoltura, della Salute e la Food and Drug administration ritennero nel 2002 piu' che sufficienti per mettere al bando sette sostanze chimiche di questo tipo tra cui il clenobuterolo e la ractopamina. Nel 2008 la Suprema procura popolare e il ministero della Pubblica Sicurezza pubblicarono un nuovo regolamento che inaspriva le pene per gli allevatori e venditori di maiali drogati.
Ma divieti e pene non sono bastati a scoraggiare gli allevatori che, in vista di consistenti profitti, sempre piu' spesso scelgono di correre qualche rischio in piu'. Nonostante le leggi impongano certificati e controlli non e' difficile aggirare l'ostacolo: gli allevatori sostengono che proseguire sulla strada dell'illegalita' e' possibile grazie a un lassismo generale nell'applicazione della legge a livello locale. Su un report pubblicato su caing.com si legge che un allevatore puo' comprare a soli 2 yuan a maiale un certificato di quarantena 'approvato' e agevolare altre pratiche necessarie affinche' l'animale superi i controlli. Con un ulteriore mazzetta di 100 dollari al checkpoint della provincia dello Henan il maiale arrivera' al mattatoio di Nanchino senza essere sottoposto a controlli anti-doping.
Infine, con altri 10 yuan a capo bestiame l'allevatore ottiene il "certificato di salute del prodotto animale" con cui i maiali possono essere venduti sul mercato. Per quanto riguarda i controlli a campione, invece, l'allevamento riceve una soffiata con largo anticipo dai rappresentanti del governo locale: "Le autorita' della contea ci avvertono in anticipo quando una squadra di ispettori a livello regionale o provinciale e' in arrivo, spiega un allevatore alla CCTV. "Gli ispettori possono effettuare un esame delle urine, ma quello non e' un problema. Basta conservarne un campione 'sano'".
Un concorso di colpe che dal 1998 ha provocato l'avvelenamento di oltre 1.700 persone.
 
 
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