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 U.E. - U.E. - Rapporto Ue sui diritti fondamentali: omofobia in Europa dell'Est e in Italia. Fra le cause la Chiesa cattolica e politici conservatori
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31 marzo 2009 0:00
 
Discriminazione, molestie e violenza contro lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono diffuse in tutta l'Unione europea: e' quanto evidenzia il rapporto su 'omofobia e discriminazione basata sull'orientamento sessuale e identita' di genere negli Stati dell'Unione' pubblicato dall'Agenzia dell'Ue per i diritti fondamentali.
Secondo l'agenzia Ue, la discriminazione avviene ovunque: dalla scuola al posto di lavoro, fino all'ambito sanitario. In alcuni Stati, si sottolinea, le sedi di alcune Ong per i diritti di gay e lesbiche 'hanno subito atti di vandalismo o sono state incendiate'. Eventi come i Gay Pride 'sono stati osteggiati e vietati' e l'atteggiamento di 'personalita' pubbliche costituisce un fenomeno particolarmente preoccupante perche' influisce sull'opinione pubblica, alimentando intolleranza'.
L'agenzia Ue per i diritti fondamentali mette inoltre in rilievo come 'molti crimini restino impuniti e le vittime non ottengano giustizia' e punta il dito contro la stessa legislazione in vigore nell'Unione europea che 'pur vietando la discriminazione in base all'orientamento sessuale in ambito di lavoro, non comprende settori come l'alloggio, l'istruzione o i servizi sanitari'. Per porvi rimedio, la Commissione - si ricorda - nel luglio scorso ha proposto una norma 'piu' completa'.
Il rapporto menziona anche il ruolo giocato dalla Chiesa cattolica e dai politici conservatori che vi si riconoscono: dove sono maggiormente presenti, vi e' anche un aumento degli episodi di omofobia.
Qui il rapporto:
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