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Cancro femminile. 5,5 milioni di morti nel 2030?
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Articolo di Redazione
1 novembre 2016 20:34
 
Il cancro potrebbe uccidere 5,5 milioni di donne all'anno nel mondo nel 2030, una cifra in crescita di circa il 60% in rapporto al 2012, in virtu' dell'aumento e dell'invecchiamento della popolazione, secondo un rapporto concentrato sulla fragilita' di Paesi in via di sviluppo di fronte a questa malattia.
Alcuni sforzi in materia di educazione e prevenzione sono essenziali per arginare questo flusso crescente, responsabile della morte di 3,5 milioni di donne nel 2012 (su piu' di 8 milioni di morti complessive), essenzialmente nei Paesi in via di sviluppo, secondo un rapporto sui cancri delle donne pubblicato oggi a margine del congresso mondiale sul cancro, riunito a Parigi fino al giovedi' 3 novembre.
“Il peso del cancro aumenta nei Paesi a reddito debole e medio in virtu' dell'invecchiamento e della crescita della popolazione”, ha indicato Sally Cowal, della societa' americana del cancro (ACS) che ha redatto questo rapporto col sostegno del laboratorio farmaceutico tedesco Merck KgaA.
Questo aumento e' anche attribuito a “l'aumento della prevalenza-frequenza dei fattori di rischio del cancro conosciuto legati alla transizione economica rapida come l'inattivita' fisica, una cattiva alimentazione, l'obesita' e dei fattori riproduttivi”, come per esempio avere un primo figlio ad eta' avanzata, uno dei fattori di rischio di cancro al seno. Dopo le malattie cardiovascolari, i cancri costituiscono la seconda causa di decessi delle donne nel mondo, rappresentando il 14% dei decessi femminili totali, dice il rapporto. Alcune centinaia di migliaia di questi decessi potrebbero essere evitati: un buon numero degli oltre 700.000 decessi annuali per cancro al polmone o del collo dell'utero potrebbero anche essere prevenuti grazie ad una lotta efficace contro il tabagismo, con le vaccinazioni e gli screening, ricordano gli autori.
Antidolorifici sottoutilizzati
Il cancro al seno, il piu' frequente, e' la causa principale di decessi per cancro presso le donne nel mondo, con 1,7 milioni di casi diagnosticati e 521.900 decessi nel 2012. Il cancro ai polmoni segue con 421.200 decessi annuali tra le donne. Piu' dell'80% dei cancri sono attribuibili al tabagismo in Usa e in Francia, e il 40% nell'Africa sub-sahariana,
Tra gli altri fattori di rischio per questo cancro che potrebbero essere ridotti, figura l'inquinamento degli interni (cucina e riscaldamento a carbone e legna), responsabile di 1,6 milioni di decessi di donne nel mondo nel 2010, secondo questo rapporto. Il cancro del collo dell'utero e' responsabile di circa 266.000 morti ogni anno. Per questo cancro, “circa il 90% dei decessi nel mondo si manifesta nei Paesi in via di sviluppo, l'India da sola rappresenta piu' del 25% del totale”. L'Africa sub-sahariana, l'America centrale e del Sud, cosi' come l'Asia del sud-est e l'Europa dell'est hanno il tasso di incidenza (nuovi casi) e di mortalita' piu' elevato per questo cancro.
Il rapporto sottolinea che la vaccinazione proteggendo contro il papillomavirus 16 e 18, potrebbe evitare la maggior parte di questi cancri del collo dell'utero. Lo screening delle lesioni precancerose o dei cancri in stadio precoce fa ugualmente parte della lotta contro questa malattia, ma e' ancora lontano dall'essere ottimale nel mondo, cosi' come per la vaccinazione.
L'accesso ai trattamenti e allo screening resta ugualmente molto problematico per il cancro al seno nei Paesi in via di sviluppo. Il rapporto rileva la penuria di materiale per la radioterapia in Africa e in Asia del sud-est, dove 30 Paesi non hanno ancora servizi di radioterapia. I Paesi a debole o medio reddito, dove e' concentrato il 60% dei cancri, non possiedono che il 32% di apparecchi disponibili per la radioterapia. I farmaci antidolorifici oppiacei, come la morfina, sono sottoutilizzati in questi Paesi, che ne consumano meno del 5%. Alcuni pazienti muoiono anche senza essere alleviati delle loro sofferenze.
 
(da un lancio dell'agenzia France Press – AFP del 01/11/2016)
 
 
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