“Si parla di priorità che uno Stato dovrebbe avere: una priorità dovrebbe essere il contrasto alla criminalità organizzata che detiene il controllo del mercato degli stupefacenti. E la cannabis è tutt’altro che una porzione residuale di questo mercato: la relazione annuale sulle sostanze presentata dal governo ci dice che si tratta del 40% del mercato, con un valore di circa 6 miliardi e mezzo di euro e 6 milioni di consumatori nel nostro paese”.
Lo ha detto
il segretario di +Europa, Riccardo Magi, intervenendo nell’aula della Camera. “In alcune delle democrazie più avanzate, parliamo di più della metà degli Stati americani, del Canada, della Germania e, seppur in forme diverse, della Spagna, negli ultimi anni sono state adottate legislazioni che hanno portato a una forte depenalizzazione o decriminalizzazione dell’uso della cannabis, della coltivazione finalizzata all’uso personale o di una vera e propria regolamentazione della produzione e del commercio. Questo - ha sottolineato Magi - a partire dalla considerazione del fallimento degli approcci proibizionisti e iper repressivi. Di fronte a questo fallimento, le democrazie più avanzate riflettono senza i paraocchi e anche con un contributo delle forze liberali e delle forze di destra. Basti vedere quello che è avvenuto negli Stati Uniti, dove una parte significativa del mondo conservatore della destra americana ha dato un contributo nell’arrivare a una regolamentazione vera e propria della cannabis. Cosa hanno portato queste nuove legislazioni? Hanno portato a una sostituzione di un mercato illegale come un mercato legale con tutti i benefici che questo comporta".
L’ossessione proibizionista del governo Meloni invece è arrivata addirittura a colpire quei prodotti da canapa che non hanno alcun effetto drogante, quindi contro ogni evidenza scientifica, trasformando in narcos gli imprenditori che negli ultimi anni hanno seguito i corsi di floro-vivaistica promossi dalle Regioni italiane e che hanno avuto accesso ai fondi europei della politica agricola per realizzare le imprese. Addirittura questa ossessione proibizionista del nostro paese è arrivata a colpire i malati che hanno bisogno di cannabis terapeutica". "Il governo non cambierà idea rispetto a questa ossessione proibizionista, ma la discussione di oggi alla Camera ha almeno l’ambizione di aprire lo sguardo del parlamento sugli orientamenti più avanzati delle democrazie moderne: è un tema che riguarda milioni di consumatori che - ha concluso Magi - non ne possono più di essere perseguitati e tassati eticamente”.
(La Presse)
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