L’agenda prioritaria attivata dal Ministero dell’Interno per risolvere la questione passaporti si sdoppia. Il ministero dovrebbe creare due possibilità: una per chi dovrà partire entro 30 giorni e una per chi dovrà partire entro 15 giorni. Unica condizione, dimostrare l’urgenza legata a lavoro, salute e turismo.

Partenza entro 30 giorni
Si potrà prenotare un appuntamento tramite la specifica piattaforma web della Polizia, e poi presentarsi con dimostrazione della data di partenza.
Partenza entro 15 giorni
Nel secondo caso l’utente potrà presentarsi in qualsiasi giorno dal lunedì al venerdì nelle ore di apertura mattutina, dove sarà verificata la documentazione e la richiesta sarà trattata in base all’esigenza rappresentata.

Rimane un problema molto grosso
Visto l’andazzo da anni di questa situazione, in entrambi i casi bisogna presentarsi con un documento che dimostri di aver già prenotato il viaggio. Bisognerà, cioè, aver prenotato (e quindi pagato del tutto o in acconto) il viaggio non avendo certezza di poter poi partire.
E se nei meandri di questa sfavillante capacità burocratica organizzativa, ci fosse un qualche intoppo per cui “ci spiace, non possiamo darle il passaporto”? Non è un caso, infatti, che tutti prima si fanno il passaporto e poi prenotano… nel nostro caso il procedimento è invertito e tutto a rischio del viaggiatore. Non crediamo che al ministero dell’Interno si facciano carico dei costi (lasciamo stare i danni…) che il mancato viaggiatore dovrà subire in caso di non concessione per colpa loro del passaporto….

Ma che Paese è questo? Al ministero ci fanno o ci sono?


Qui il video sul canale YouYube di Aduc
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