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Svizzera e chiese. Cattolici in fuga, protestanti reggono
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Articolo di Matthias Herren
25 maggio 2010 13:26
 
Negli ultimi cinque anni le persone che hanno abbandonato la Chiesa cattolica sono decisamente aumentate a differenza di quanto accade tra i protestanti. Attualmente, un cattolico svizzero ogni tre la considera un'opzione possibile. 

Lo scandalo degli abusi sessuali, la riconciliazione con i lefevbriani della Fraternità Sacerdotale San Pio X e la nomina di vescovi conservatori, hanno indotto molti cattolici svizzeri a lasciare la Chiesa. Il 44% degli ex cattolici ha messo in pratica questa decisione negli ultimi cinque anni, tra loro molte donne e giovani; negli ultimi dodici mesi la tendenza si è rafforzata, con il 15% delle fuoriuscite formalizzate proprio in questo periodo. Tutto ciò emerge dall'ultimo sondaggio dell'Istituto di ricerche sociali e di mercato GFS di Zurigo condotto tra1014 persone.

I protestanti più fedeli alla loro Chiesa
Nemmeno il futuro si annuncia roseo per la Chiesa cattolica. L'11% dei suoi appartenenti sta pensando "seriamente" di lasciarla, il 18% "di quando in quando". E' una propensione più diffusa rispetto al mondo protestante. Una novità. Finora i protestanti si distinguevano per il loro legame più sciolto con la loro Chiesa e una maggiore inclinazione a uscirne. Il sondaggio dice che oggi ci pensa "seriamente" l'8% e il 17% "di quando in quando", che è il 4% in meno rispetto ai cattolici. 
In passato, la norma era che un cattolico restasse fedele alla Chiesa anche quando le sue opinioni non collimavano con quelle del Papa o dei vescovi. Se si guarda alle rilevazioni del 1989 si vede che solo il 18%, e nel 1999 il 24%, pensavano a  lasciare la Chiesa. Viceversa, tra i protestanti questo passo era più frequente -il 26% nel 1989 e il 33% dieci anni dopo. Ma, dice l'ultimo sondaggio, l'idea "seria" di abbandonare, oggi ce l'ha il 25%, come se l'apice fosse già stato toccato. La conferma viene dagli abbandoni di questi ultimi anni: gran parte di coloro che se ne sono usciti, l'hanno fatto molti anni fa,  e solo il 4% negli ultimi dodici mesi. Nei cinque anni passati è stato il 14%.
Malgrado la perdita d'importanza delle Chiese, la disponibilità a farne parte nell'ultimo decennio è rimasta stabile. Nel 1989 il 79% degli appartenenti a tutte le Confessioni non prendeva in considerazione l'idea di uscirne; nel 1999 il dato è sceso al 72% e oggi, in base all'ultimo sondaggio, si è più o meno su quel livello. Il fatto è che il maggior numero di abbandoni tra i cattolici è compensato dalla stabilità dei protestanti. 
Michael Krueggler, dell'Istituto pastorale-sociologico di San Gallo, attribuisce i numerosi abbandoni alla cancellazione  della scomunica che pendeva sulla Fraternità Sacerdotale San Pio X e agli abusi sessuali venuti alla luce di recente. Egli precisa che nella Chiesa cattolica questi flussi in uscita sono abbastanza frequenti e cita il precedente della nomina poco gradita del vescovo ultraconservatore Wolfgang Haas. Aggiunge che la tendenza è alimentata da due fenomeni più generali come l'individualismo e la perdita d'importanza delle istituzioni. Sono soprattutto i giovani e le persone colte a pensare di lasciare la Chiesa cattolica. Proprio l'ultimo sondaggio indica che la Chiesa di Roma piace meno alle donne di quella protestante. Infatti, se tra i cattolici la quota di donne intenzionate a lasciare la Chiesa è grosso modo equivalente a quella degli uomini, nei protestanti è molto più alta tra quest'ultimi.

Si esce anche per motivi di soldi
Il Segretario Generale della Conferenza Episcopale Svizzera, Felix Gmuer, pensa che i recenti scandali non siano la vera causa dell'abbandono. "Chi intende lasciare, di solito ci pensa a lungo", sostiene. Il problema è che quando il vaso è pieno, basta una goccia per farlo traboccare. Gmuer ritiene che anche senza scandali gli abbandoni siano destinati ad aumentare, sebbene con un andamento più lineare. Il portavoce della Conferenza Episcopale, Walter Mueller, aggiunge che spesso l'ultima decisione non nasce da un evento interno alla Chiesa: molte fuoriuscite avvengono in febbraio e marzo, quando i contribuenti hanno l'obbligo, se dichiarano di appartenere a una Confessione religiosa, di versarne un obolo in base al reddito. 

Scheda redazionale
In una scala da 1 (assolutamente non religioso) a 5 (molto religioso) gli svizzeri attribuiscono alla loro religiosità la media di 2,7. "Malgrado tutti i cambiamenti nella Società e nella Chiesa, questo dato rimane costante", dice Michael Krueggler. Anche se il dato copre le differenze tra gruppi di popolazione. I cattolici (2,9) si considerano più religiosi dei protestanti (2,7). Con 1,6 gli a-confessionali sono i meno religiosi. Le donne (2,8) lo sono più degli uomini (2,6), e per le vecchie generazioni (3,1) la religione è più importante che per i giovani (2,6) o per chi è nell'età di mezzo (2,6). Anche la cultura ha una sua incidenza: le persone poco istruite (2,9) sono più religiose di coloro che hanno un diploma superiore (2,6).  
(tratto dal Neue Zuercher Zeitung del 23 maggio 2010)

(traduzione di Rosa a Marca)
 
 
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