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ACQUA MINERALE MONOUSO
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Comunicato 
23 gennaio 2002 0:00
 


UNA SORTA DI "FOLLIA NORMATIVA" DOVE A PAGARE L’INEFFICIENZA DEI CONTROLLI, SENZA ALCUN ENEFICIO, SAREBBERO SOLO I CONSUMATORI

Firenze, 23 Gennaio 2002. E’ dello scorso 14 dicembre la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale di un decreto del ministero della Salute in cui si stabilisce che la bottiglia di acqua minerale deve essere stappata davanti al consumatore: una norma che vale per bar e ristoranti. Lo avevamo gia' fatto rilevare lo scorso dicembre, pero' solo oggi se ne accorgono le associazioni dei commercianti, che hanno emanato delle note di protesta. Meglio tardi che mai, anche se sarebbe stato meglio promuovere opera di dissuasione prima che il decreto finisse in Gazzetta.
Interviene il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito.
Quindi l'acqua dovrebbe diventare ne’ piu’, ne’ meno come una qualunque bibita che, minimamente costa 1,30 € (lit.2500)? Certamente ci sono gia’ in circolazione le bottigliette da mezzo litro che, in un frigo a presa diretta in diversi bar costano mediamente 0,77 € (lit.1500), ma e’ un prezzo che prevede l’asporto e non la consumazione nel bar, con bicchiere e servizio al banco. Quindi, tranne il caso in cui un consumatore berra’ alla bottiglietta direttamente, se vuole bere al bicchiere o sara’ in un bar dove non si vendono bottigliette da mezzo litro, dovra’ adeguarsi ai presumibili nuovi formati che il mercato proporra’, per quantita’ intorno ai 200 cc. C’e’ qualcuno pronto a scommettere che non costeranno come una bibita? O forse, con la gentilezza delle offerte del mercato quando si tratta di cavalcare una situazione difficile e/o dubbia, ci verranno offerte al prezzo tondo di 1 €? E che fine faranno i bicchieri di spuma, molto diffusi nel centro Italia, nelle versioni "normale o bionda", "arancia", "bitter", "cedro" e "sanguinella", che rappresentano una sorta di bibita povera per chi non vuole spendere 1,30 € (2500 lire) per la piu’ tradizionale aranciata o chinotto o CocaCola o Lemonsoda o acqua tonica? Anche loro in mondose? E la birra al bicchiere, molto diffusa nei piccoli paesi? E poi, perche' fidarsi dei prodotti "alla spina", chi ci garantisce che cio' che ci viene servito sia veramente quello che abbiamo chiesto, visto che la confezione integra (il barilotto) non e' stata certamente aperta sotto i nostri occhi?
Sinceramente non ci sembra che i problemi sanitari o di truffe nel settore siano tali da richiedere una normativa cosi’ severa che, alla fine, non cambiando nulla dal punto di vista sanitario, significhera’ solo far aumentare il prezzo della consumazione piu’ "consumata" in qualunque bar italiano, il bicchiere d’acqua (liscia o gassata) al costo di 0,26 € (500 lire).
Il problema che emerge, e’ che esistono delle regole, per l’acqua come per le brioches e per i cibi del ristorante, che vanno fatte rispettare con controlli e suggerimenti dell’autorita’, mentre in questo modo si elude il problema facendo pagare la presunta sicurezza al consumatore.
Ritiri il decreto, signor ministro ….
 
 
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