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ASSICURAZIONE OBBLIGATORIA CASALINGHE
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Comunicato 
11 gennaio 2002 0:00
 


I NUMERI DELLA DEBACLE PREVISTA MA PERSEGUITA: CANCELLARE L'ODIOSO BALZELLO!

Firenze, 11 gennaio 2002. L'Inps ha fatto conoscere i numeri dell'assicurazione per le casalinghe, obbligatoria dallo scorso mese di marzo grazie ad una legge ad hoc e che, nonostante il termine per il pagamento fosse stato fissato entro il prossimo 31 gennaio, e' praticamente prorogato alla fine del 2005.Un quinto dei presunti destinatari, circa 1 milione e 200 mila, avrebbe versato il dovuto (12,91 euro, cioe' lit.25.000), e mancherebbero all'appello quasi 4 milioni e 800 mila persone.
Una debacle prevista -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- ma che si e' voluta perseguire grazie alla logica del "raccattiamo cio' che c'e' da raccattare", tanto comunque le possibilita' di usufruire di questa assicurazione sarebbero stante tanto limitate che qualcosa sarebbero rimasto attaccato alle casse del carrozzone colabrodo dell'Inail. I dati lo confermano. Sulle 200 richieste di indennizzo solo due sono state soddisfatte: il 70% e' stato respinto perche' l'invalidita' era superiore al 33% (che e' il tetto minimo da cui scatta), il 20% perche' erano infortuni che non c'entravano con l'attivita' di casalinga, e il 10% non aveva pagato il balzello. La percentuale del 70 e' quella sintomatica della possibilita' di uso di questa assicurazione, perche', per aver subito un infortunio che invalidi l'uso del 33% del proprio corpo, ci deve essere stato un incidente decisamente grosso. Che e' il contrario di cio' che, per fortuna (in un certo senso …), succede nelle dimore degli italiani. Allora, a che serve questa assicurazione, se non tutela da quegli infortuni -i piu' diffusi- che rendono difficile il proseguio della propria attivita'? A poco. Non solo, ma anche se si muore, gli eredi non avranno una lira.
Un vero e proprio balzello ai danni di soggetti che, non riconosciuti economicamente ad alcun livello della nostra societa', si vedono miracolosamente individuati come tali solo nel momento in cui devono regalare soldi allo Stato. Forse le casalinghe hanno uno stipendio in quanto tali? Forse esistono delle agevolazioni nei servizi pubblici e nei consumi di prodotti di monopolio per chi e' casalinga? Niente di tutto questo. Ma le casalinghe esistono perche' paghino il balzello. E allora, perche' non lo devono pagare gli studenti? Eppure questi sono super-riconosciuti nel nostro contesto socio-economico, tant'e' che ovunque ci sono agevolazioni per loro. E' evidente che la logica non e' utilitaristica e assistenziale, ma solo "grassatoria", estorcendo i soldi li' dove in teoria e' piu' facile e dove i soggetti, sempre in teoria, sono piu' facilmente condizionabili. Ma qualcuno ha fatto i mali i conti e le analisi, perche' i quattro quinti che non hanno risposto all'obbligo sono come un grande urlo di dissenso. Comunque, siccome l'obbligo non prevede una punizione per chi non vi ottempera, ma solo un pagamento maggiorato (dopo il 2005!) del cosiddetto obbligo, se coerenza e' tale, aspettiamo l'istituzione di una sanzione per chi non paga, e gli ufficiali giudiziari che cominciano a bussare alle porte delle nostre case chiedendo se c'e' una casalinga, e scoprendola, magari, in chi in quel momento sta cucinando. Ma forse e' una coerenza che lo Stato italiano, e le sue leggi, non prevedono. Per cui il "raccattiamo cio' che c'e' da raccattare" ci sembra una spiegazione logica della situazione.
Ma possibile che non ci sia un gruppo di deputati o qualche ministro che non percepisca questo grande bluff e si faccia promotore di una proposta abrogativa?
 
 
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