La vicenda degli autovelox fiorentini corre il pericolo di estinguersi nel nulla e quindi con danno per i soli cittadini. Sulla nostra denuncia di irregolarita' delle installazioni autovelox rispetto al piano urbano del traffico e alla legge, per il momento e' mobilitata sostanzialmente solo la nostra associazione, qualche cittadino e un paio di consiglieri comunali. Troppo poco per una questione che rischia di provocare danni ben oltre il fatto in se'. Mentre siamo in attesa di una eventuale iniziativa della Procura della Repubblica e della Corte dei Conti dietro nostra segnalazione, non possiamo aspettare per sapere se il Comune ha torto o ragione, che le migliaia di ricorsi presentati al giudice di pace abbiano un esito: questo ufficio giudiziario, come avevamo gia' previsto, si e' intasato e le udienze per i ricorsi gia' presentati vengono fissate anche per marzo del 2012... quando la memoria sara' ormai labile e anche le eventuali vittorie giudiziarie avranno valore per se stesse.
Occorre quindi un passo della politica. Per questo facciamo appello a tutti i consiglieri comunali perche' prendano iniziative in merito.
La questione e' semplice. Puo' l'amministrazione ignorare o dare mezze risposte o mentire di fronte a evidenze come quelle che abbiamo denunciato e che hanno portato migliaia di cittadini ad affidarsi alla giustizia per avere ragione?
Le evidenze sono diverse. Qui le principali:
- non e' routine che un autovelox (viale Etruria) in tre mesi produca 44 mila (come dice il comandante dei vigili urbani) o 28 mila (come dice il Sindaco Renzi) multe: in pochi mesi sono tutti diventati delinquenti gli automobilisti fiorentini?
- allo stato il bilancio economico del multificio del Comune e' superiore a quello della Giunta precedente, e il Sindaco si era impegnato per una migliore -e piu' rispettosa della legge- mobilita' urbana, non basandola sulle contravvenzioni, ma sulla dissuasione, sul controllo e sulla prevenzione;
- quasi tutti gli autovelox di Firenze sono irregolari perche' su strade che non hanno le caratteristiche minime previste dalla legge per il loro utilizzo in modalità automatica...e il comandante della Polizia municipale che ignora questa realtà.
Noi siamo un'associazione di consumatori e non governiamo la citta', cosi' come non siamo stati demandati dai cittadini a rappresentarli in consiglio comunale. Percio' abbiamo bisogno, in quanto cittadini, della politica. La posta in gioco crediamo sia alta: il bene comune e la credibilita' delle istituzioni. E non pretendiamo che ci venga riconosciuta la ragione, ma che la politica smetta di ignorare i problemi sperando che svaniscano dalle pagine dei giornali.
Qui tutta la vicenda