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DECALOGO ANTITRUST PER LA CONCORRENZA
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Comunicato 
17 gennaio 2002 0:00
 


SMENTITO DALLA REALTA' DI UN'ECONOMIA STAGNANTE E CONTRO GLI INTERESSI DI UTENTI E CONSUMATORI.
A COSA SERVE L'ANTITRUST? A COSA SERVONO LE AUTORITA'?

Firenze, 17 gennaio 2002. In un documento inviato ai presidenti di Camera e Senato e al presidente del Consiglio dei ministri, l'Autorita' Garante per la concorrenza ed il mercato ha fatto il punto su alcuni principi ispiratori per la politica di privatizzazione e liberalizzazione dell'economia. Ne sono venuti fuori dieci punti che a nostro avviso -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- se fossero presi in considerazione dovrebbero quantomeno mandare in pensione i tre quarti delle attivita' economiche del nostro Paese.
Per far capire queste nostre osservazioni, proviamo a verificare alcune delle indicazioni dell'Antitrust su alcuni settori di grandi consumi e grandi servizi.
- Liberalizzazione. Dice l'Antitrust: prima di privatizzare le societa', occorre promuovere in via preliminare la liberalizzazione dei settori in cui queste operano; occorre evitare che le imprese monopoliste estendano abusivamente la propria posizione dominante in altri mercati liberalizzati. E' quello che e' successo per il mercato elettrico, con l'Enel? E l'Enel nel mercato della telefonia con Wind e Infostrada?
- Concessioni. Dice l'Antitrust: vanno abolite e limitate ai soli casi di esigenze di primario interesse pubblico. Nel trasporto locale, le aziende (che spesso sono anche proprieta' degli stessi concessionari … conflitto di interessi?) esercitano questo primario interesse pubblico, nel momento in cui, per esempio, aumentano i biglietti di trasporto da 0,77 a 1 euro? Dov'e' in questo caso il limite tra interesse pubblico e necessita' dei dividendi per gli azionisti? Le concessioni che vengono date per l'esercizio degli stabilimenti balneari, ci sono perche' si tratta di attivita' di primario interesse pubblico?
- Prezzi minimi. Dice l'Antitrust: vanno eliminati. E cosa dire della recente legge che vieta le vendite sottocosto? E la legge sull'editoria che stabilisce la percentuale massima di sconto per i libri? E le leggi regionali che impongono i periodi dei saldi solo in due limitatissime parti dell'anno?
- Standard qualitativi. Dice l'Antitrust: limiti regolamentari alla gamma dei prodotti che puo' offrire un soggetto possono portare a costi e prezzi piu' elevati e minore innovazione. A cosa servono le tabelle merceologiche legate a questa o quell'altra licenza? Quindi: a cosa servono le licenze?
- Servizi di pubblica utilita'. Dice l'Antitrust: il diritto alla prestazione minima e' ormai da considerarsi principio generale di rango costituzionale. Cosa fare, allora, con gli scioperi che limitano il diritto alla mobilita'? Di quale prestazione minima puo' usufruire l'utente quando c'e' il blocco totale dei voli come domani? In Italia c'e' una legge che regolamenta lo sciopero: quindi e' una legge che stabilisce quali siano i metodi per violare la Costituzione.
Questi sono solo alcuni piccoli e limitati esempi di come tra il dire e il fare c'e' di mezzo tutto, a spese del consumatore e dell'utente. Non sappiamo quale frustrazione abbia chi lavora all'Antitrust, e se ce l'abbia, ma certamente registriamo che sono solo una bella accademia. Per cui ci uniamo ad un quesito che in questi giorni aleggia in diversi luoghi e ambienti: a cosa servono le Autorita'?
 
 
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