Ora e' definitivamente chiaro. Matteo Salvini (Lega Nord) ha dichiarato che "tocca a me l'onore e l'onere di guidare l'opposizione contro il PD". Compito rispettabile, per chi vuole confrontarsi con l'avversario, ma come la mettiamo con quanto e' successo con le candidature a sindaco di Roma? Prima tutto il centrodestra confluiva su un candidato, Guido Bertolaso, proposto dal presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi, poi, a Salvini non andava piu' bene e ha proposto Giorgia Meloni (Fratelli d'Italia). I motivi sono quelli riportati in precedenza: puo' Salvini, che si dichiara leader del centrodestra, accettare la candidatura promossa da Berlusconi, considerato secondario nel panorama del centrodestra? No, ovviamente. Eppure, tutto il centro destra unificato avrebbe le carte per vincere la partita elettorale romana. E' chiaro, quindi, che non interessa vincere le elezioni e amministrare la Capitale d'Italia ma si preferiscono altre partite, altri giochi. E di Roma e dei romani? Delle buche, della monnezza, dei trasporti, del decoro, del piu' grande parco archeologico romano del Mondo? Non interessa.
Povera Roma e miseri romani!