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EMERGENZA DROGHE ILLEGALI
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Comunicato 
30 agosto 2001 0:00
 


SECONDO L’UE IL CARCERE AUMENTA IL CONSUMO DI DROGHE E LA TOSSICODIPENDENZA
L’ADUC CHIEDE L’INTERVENTO DEI MINISTERI DELLA GIUSTIZIA E DELLA SALUTE

Firenze, 30 Agosto 2001. L’Agenzia sulle droghe dell’Unione Europea (EMCDDA, Centro Europeo di Monitoraggio per le Droghe e le Tossicodipendenze con sede a Lisbona), ha diffuso a Bruxelles i risultati del primo studio su "Assistenza ai tossicodipendenti nelle carceri dell’Unione Europea". Per il sistema carcerario la droga e’ uno dei problemi principali, circola tranquillamente all’interno delle prigioni tanto da diventare spesso moneta di scambio. Il rapporto sottolinea come molti esperti sostengono che il carcere e’ un ambiente che di per se’ incentiva l’uso di sostanze stupefacenti spesso per sopperire alla mancanza di lavoro e alla noia dietro le sbarre. Non solo chi entra in carcere gia’ tossicodipendente rimane tale, ma chi fuori non faceva uso di droghe ha buone possibilita’ di diventare tossicodipendente dentro.
Secondo le valutazioni delle Nazioni Unite e dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanita’, sono circa 350 mila i detenuti, di cui da 180 mila a 600 mila quelli tossicodipendenti che ogni anno si trovano in un carcere dei quindici Paesi dell’Ue.
Un quadro della situazione che, definire un allarme, e’ solo … per non essere allarmisti –dice il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito – e che, anche in considerazione del fatto che le stesse autorita’ non riescono a calcolare in modo attendibile la quantita’ di droghe illegali che circolano in carcere, ci fa prima di tutto fare una riflessione: siamo sicuri che sia proprio il carcere il luogo in cui tenere queste persone, se proprio nel carcere –dove notoriamente ci sono quattro mura con una porta di ingresso controllata di continuo- non si riesce a controllare nulla; non solo, ma il rapporto ci dice che, da luogo di punizione e rieducazione a non usare e/o spacciare le droghe illegali, diventa luogo di incentivazione verso questi stessi reati; e ancora: la cura per la tossicodipendenza non solo non viene praticata (nonostante fior fiore di circolari e disposizioni lo prevedano), ma questa malattia e’ talmente trascurata e lasciata a se stessa che riesce a "contagiare" anche chi non l’aveva al suo ingresso in prigione.
Fintanto che queste osservazioni erano frutto di visite nelle carceri di questo o quell’altro deputato, o di indagini di questo o quell’altro partito, ognuno poteva –suo malgrado- pensare che si stesse giocando sulla pelle dei carcerati e dei tossicodipendenti per cercare le proprie fortune, ma quando i dati a cui ci riferiamo sono di un’agenzia che e’ pagata con le nostre tasse, crediamo che ogni dubbioso abbia elementi sufficienti per ricredersi, e se non lo fa e’ solo perche’ vuole mettere la testa sotto terra e far finta di non vedere.
Rivolgiamo il quesito ai ministeri della salute e della Giustizia, a ognuno per le sue competenze.
Per chi volesse saperne di piu’, il nostro "Notiziario droghe quotidiano" e’ in Internet a testimoniare e informare sulla drammaticita’ di questo fenomeno che, anche in questo caso, dimostra di essere affrontato nel modo opposto di come dovrebbe esserlo.
 
 
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