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MAXI-MULTA ASSICURAZIONI PER CARTELLO RC-AUTO
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Comunicato 
27 febbraio 2002 0:00
 


LA CONFERMA DEL CONSIGLIO DI STATO E' LA CONFERMA CHE SOLO UN LIBERO MERCATO PUO' IMPEDIRE LE AGGREGAZIONI MONOPOLISTE A DANNO DEI CONSUMATORI
L'ADUC AUSPICA CHE L'ASSICURAZIONE NON SIA PIU' UN OBBLIGO, PERCHE' ALTRIMENTI SOLO UN'ASSICURAZIONE DI STATO POTRBBE IMPEDIRE CIO' CHE E' SUCCESSO E CONTINUA A SUCCEDERE … E PROPRIO NON LO AUSPICHIAMO Firenze, 27 febbraio 2002. La sentenza del Consiglio di Stato che ha sostanzialmente confermato la condanna e la sanzione dell'Antitrust contro il cartello delle compagnie assicurative sulla Rc-auto, e' la conferma -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che il regime di finto mercato, come quello dell'assicurazione obbligatoria per i mezzi di trasporto, ha un suo naturale sbocco nei cartelli monopolisti a danno dei consumatori.
L'Antitrust aveva visto giusto, la societa' di servizi (Rc Log) con cui le compagnie apertamente condizionavano il mercato, e' un espressione del retaggio monopolista, che, cosi' come e' oggi congegnato il mercato, non puo' non portare a distorsioni nella concorrenza.
Le compagnie avranno cosi' imparato la lezione? Non lo crediamo, ma puo' anche darsi. Pero' e' sicuro che la loro reazione e' stata quella dell'assalto alle tasche dei consumatori, portando i costi dei premi a livelli inimmaginabili rispetto all'andamento del costo della vita, trasformando alcune zone d'Italia (quella di Napoli, per esempio) in luoghi in cui in molte occasioni l'unica possibilita' di assicurarsi e' quella di fare "carte false".
L'anomalia e la contraddizione di un mercato assicurativo che deve offrire i suoi prodotti a chi e' obbligato ad acquistarli, e' messo in maggiore evidenza dalla conferma della validita' della sentenza dell'Antitrust: le compagnie hanno fatto il cartello grazie proprio all'esistenza di questo obbligo, e una volta scoperte hanno agito sulla leva dei prezzi.
Auspichiamo che il legislatore tenga in buona considerazione cio' che e' stato confermato oggi dal Consiglio di Stato, con uno sguardo al mercato che, per essere tale e foraggiato, dovrebbe essere senza alcun obbligo da parte di alcuno, se non quello di tutte le parti di essere oneste secondo le norme del codice civile e quello penale. L'alternativa sarebbe quella di una assicurazione di Stato, con prezzi imposti dalla legge, ma proprio non lo auspichiamo, per la qualita' e la elasticita' del servizio.
 
 
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