testata ADUC
MUCCA PAZZA: QUALCUNO CONTINUA A NON CAPIRE CHE E' EMERGENZA
Scarica e stampa il PDF
Comunicato 
1 marzo 2002 0:00
 


IL 50% DI ALLEVAMENTI E MACELLI CONTROLLATI DAI NAS RISULTANO FUORI NORMA

Firenze, 1 Marzo 2002. I Nas dei Carabinieri, d'intesa con il ministero della Salute hanno effettuato in questi giorni 1.234 controlli in allevamenti e macelli animali. Piu' del 50% sono risultati fuori norma (666 sono state le infrazioni accertate, penali e amministrative): 357 persone sono state deferite alle autorita' e 26 strutture zootecniche sono state poste sotto sequestro; 10.608 i chili di carne sequestrata, mentre 6.222 allevamenti (bovini, suini, ovini e conigli) sono stati sottoposti a vincolo sanitario. Nove macelli sono risultati clandestini. Gli illeciti maggiori sono stati la mancanza di certificazione sanitaria, di marchi auricolari, di bollo sanitario; mentre per l'aspetto di carenza igienico-sanitaria si e' riscontrata la mancanza di libretti di idoneita' sanitaria ed in ottemperanza al piano di autocontrollo.
Sono numeri incredibili -dice il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito- che purtroppo confermano tutto quello che abbiamo detto in passato, chiedendo urgenza negli interventi, perche' non si arrivasse a questi livelli. Stiamo parlando di richieste di intervento che risalgono alla meta' degli anni '90, quando tutti ci prendevano per visionari e allarmisti, fino all'allora capo del Governo che, alla fine del 2000, rassicuro' gli italiani che il nostro era un Paese esente da rischio "mucca pazza" … e oggi, dopo che sono stati fatti i rilievi (che prima non venivano fatti) siamo a quota oltre 60 tra gli animali, e 1 malato (accertato) tra gli umani.
Il problema trascende lo stesso fenomeno di mucca pazza, e coinvolge tutto il settore della macellazione animale (come mai non si sa nulla, in Italia, sulla presenza dell'afta epizootica, che fa strage in Gran Bretagna?) e, di conseguenza, la carenza generale di controlli. Non di norme, perche' queste ci sono, ma del fatto che le autorita' non le fanno rispettare: altrimenti, come spuntano i risultati delle indagini dei Nas?
Dalla parte dei consumatori, invece, continua la non-informazione con una etichettatura insufficiente rispetto ai fenomeni che le autorita' sanitarie e agricole devono governare, e queste ultime sono sempre in ritardo: e' certo che l'infezione "mucca pazza" viene dal tipo di alimentazione del bestiame, e perche' nelle etichette non e' obbligatoria, ma solo facoltativa, l'indicazione del tipo di alimentazione?
Forse i nostri ministri delle Politiche Agricole e della Salute, invece di sedere tutti i giorni nelle trasmissioni politiche di questa o quell'altra emittente televisiva, disquisendo spesso dei loro libri dei sogni, farebbero meglio a parlare si' con gli italiani, ma con delle conferenze stampa di resoconto di azioni e interventi su cui sono impegnati per l'applicazione della legge e il suo adeguamento alle mutate esigenze contingenti. Che il loro impegno e' insufficiente non e' una nostra paranoia contro la loro pluri-presenza mediatica, ma e' dimostrato dai risultati delle indagini dei Nas.
Forse qualcuno continua a non capire che siamo di fronte ad una emergenza, che nasce da anni di incurie e da nuovi pericoli (mucca pazza in testa) di fronte ai quali si e' stati troppo superficiali in passato. E le emergenze si governano o debellano solo con fatti, che le indagini dei Nas ci confermano NON ESSERCI!
 
 
COMUNICATI IN EVIDENZA
 
AVVERTENZE. Quotidiano dell'Aduc registrato al Tribunale di Firenze n. 5761/10.
Direttore Domenico Murrone
 
ADUC - Associazione Utenti e Consumatori APS